Quantcast
Guida ai prestiti: il piano di ammortamento - BlogFinanza.com

Guida ai prestiti: il piano di ammortamento

In molti dei precedenti articoli vi abbiamo proposto tutte le varie categorie e modalità di prestiti; oggi, invece, ci soffermiamo su un ‘tecnicismo’ che risulta essere molto utile da sapere per comprendere al meglio come avvenga la restituzione delle somme prese a prestito da una banca o da una finanziaria. Stiamo parlando del piano di rimborso o, meglio detto, piano di ammortamento.

Ammortamento, di per sè, significa restituzione graduale di un capitale preso a prestito. Una volta che si è contratto un finanziamento si sono stabiliti alcuni ‘paletti’: periodo di pagamento delle rate (mensile, trimestrale, quadrimestrale, semestrale o annuale) e periodo entro il quale il debito deve essere restituito. A questo punto si andrà a calcolare la tabella di rimborso per definire le rate.

Le rate, ossia l’ammontare che dovrà versare all’istituto erogante le somme chi ha contratto il debito, comprende la quota capitale e gli interessi maturati. Tutti questi fattori sono contenuti nel piano di ammortamento.

Il piano di ammortamento in alcuni casi viene redatto dal creditore (banche erogatrici di finanziamenti), ma anche dal debitore mentre studia la fattibilità e la sostenibilità di investimenti per i quali viene richiesto il finanziamento.

E’ bene sapere che esistono diverse tipologie di piani di ammortamento; tra queste troviamo l’ammortamento alla francese (a rate costanti) e quello italiano (con quote capitali costanti). Nel sistema finanziario italiano, a dispetto di quanto si possa credere, viene utilizzato il primo, ossia quello francese.

Il piano di ammortamento alla francese, quindi, presenta alcune caratteristiche specifiche: innanzitutto visualizzando la tabella di rimborso si vedrà che la rata sarà costante per l’intera durata di ammortamento (a meno che non si è contratto un finanziamento con tasso variabile) e che la quota interessi è pari al tasso di interesse del periodo considerato per il debito residuo.

La quota capitale, invece, è data dalla differenza tra la rata e la quota interessi. Man mano che il debito viene estinto, e quindi man mano che il debito residuo si riduce, la quota capitale da ammontare diminuirà. Come mai? Semplice, perchè la quota interessi, che varia al variare degli interessi da maturare, scenderà per effetto di una riduzione del debito residuo.

Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!

Telegram

Sull'autore

Luca M.

Lascia un Commento

X

Avviso di rischio - Il 74-89 % dei conti degli investitori al dettaglio subisce perdite monetarie in seguito a negoziazione in CFD. Valuti se comprende il funzionamento dei CFD e se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.