Mutui Casa: entrato in vigore tetto massimo 4%
Continuano le buone notizie per chi possiede un mutuo o ha intenzione di aprirne uno nuovo.
Infatti proprio nella giornata in cui c’è stato un nuovo taglio del tasso Bce all’1,50%, che ha toccato anche il minimo storico, e con l’Euribor ormai in continua discesa da mesi, sono arrivate le disposizioni attuative del decreto anticirisi sui mutui che prevede un tetto massi del 4% sui tassi d’interesse.
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Sarà l’Agenzia delle entrate a stabilire chi avrà diritto all’integrazione delle rate da parte del Tesoro, ed invierà alle banche, e agli altri intermediari finanziari, un elenco con tutti gli intestatari di mutui che, sulla base delle informazioni disponibili presso l’Anagrafe tributaria, posseggono tutti i requisiti per usufruire dell’agevolazione.
Quindi le agevolazioni sono in vigore ma solo sotto stretto controllo fiscale e per chi ne ha veramente e necessariamente bisogno.
Come previsto dal decreto, l’integrazione è rivolta solo a tutte le rate dei mutui a tasso variabile da corrispondere nel corso del 2009.
Il tetto sarà calcolato applicando il tasso maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto.
In pratica l’agevolazione non riguarda i mutui per i quali il tasso iniziale contrattuale era già sopra il 4% al momento della firma del contratto, e ovviamente non si applica nel caso in cui le condizioni contrattuali determinano già una rata di importo inferiore.
Quindi solo chi si trovasse a fine marzo a dover pagare, ad esempio, una rata del 4,70%, potrebbe ora beneficiare del tetto al 4%, a patto che, però, al momento della sottoscrizione del mutuo il tasso non fosse
già al di sopra del 4%.
In ogni caso l’agevolazione spetta solo agli intestatari di un mutuo a tasso variabile aperto per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale.
Come per le altre agevolazioni prima casa sono esclusi i mutui destinati agli acquisti di immobili di categoria A1 (abitazioni signorili), A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).
Inoltre per avere l’agevolazione i contratti di mutuo devono essere stati sottoscritti entro il 31 ottobre 2008.
Operativamente sarà quindi l’Agenzia delle entrate a comunicare alle banche, nei prossimi giorni, i nomi dei mutuatari che hanno diritto all’agevolazione da parte dello Stato.
La comunicazione avverrà per via telematica dopo che la banca avrà designato un responsabile dedicato a questa operazione che dovrà garantire la privacy dei dati stessi.
Saranno le banche ad anticipare il contributo dello Stato, quando dovuto, e poi avranno diritto ad un credito d’imposta pari alla somma anticipata.
Chi ritiene di aver diritto all’intervento dello Stato per il suo mutuo ma non è nell’elenco dall’Agenzia delle Entrate, potrà comunque richiedere alla banca o all’intermediario finanziario di poter beneficiare dell’agevolazione.
In questo caso occorrerà presentare un’autocertificazione che attesti il possesso di tutti i requisiti necessari.
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