In gioco la possibilità di trasferire il debito a chi offre condizioni migliori senza sostenere spese, come prevede il decreto del ministro Bersani.
La Direzione Armonizzazione del mercato e tutela dei consumatori del ministero dello Sviluppo economico ha convocato per lunedì 12 novembre il Cncu, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, il Consiglio nazionale del notariato e l’Abi sul tema della
portabilità dei mutui e dell’applicazione dell’articolo 13 della legge Bersani n.40 del 2007. Obiettivo dell’incontro far decollare effettivamente il meccanismo della portabilità finora applicato solo da pochissime banche.
Tra i vantaggi della portabilità dei mutui prevista dalla legge Bersani, c’è un drastico abbattimento dei costi per chi decide di cambiare mutuo.
Il meccanismo, infatti, fa perno sulla surroga, ossia sulla possibilità di sostituire una banca con un altro istituto senza dover estinguere e riaccendere l’ipoteca. Si risparmia dunque sui costi notarili e sulle imposte, perchè nel caso della surroga non è previsto neppure il pagamento dell’imposta sostituiva sulla somma erogata dalla nuova banca, ma una tassa in cifra fissa pari a 35 euro.
L’Associazione bancaria da parte sua ha annunciato di essere in dirittura d’arrivo sulla messa a punto della procedura raccomandata per la portabilità delle operazioni di mutuo come previsto dalla legge Bersani. Secondo la nuova procedura di portabilità, il cliente potrà rivolgersi direttamente alla nuova banca la quale, sulla base di un sistema di colloquio interbancario, interagirà direttamente con la vecchia banca avviando una procedura che garantirà il
calcolo del debito residuo sul mutuo entro un tempo massimo di 15 giorni. La nuova procedura offrirà ai clienti tempi certi e vincolanti per la fase di comunicazione del debito residuo, semplificando il colloquio interbancario attraverso procedure elettroniche. Le condizioni economiche dell’operazione, nell’obiettivo della massima economicità per la clientela, saranno determinate dalle singole banche.
Nonostante questa proposta, però, si è registrata lunedì scorso una battuta d’arresto sulla trattativa tra Abi, Consiglio nazionale del notariato e associazioni di consumatori sulla portabilità dei mutui.
Motivo della sospensione, hanno fatto sapere i consumatori, una diversa interpretazione dell’articolo 8 del decreto Bersani, sui costi dell’operazione. Secondo le associazioni, infatti, occorrerebbe azzerare del tutto i costi della portabilità per facilitare, per chi ha sottoscritto mutui a tasso variabile, la possibilità di ottenere condizioni migliori oppure di scegliere una nuova banca.
Anche secondo il ministero dello Sviluppo economico la portabilità, che ad oggi viene offerta soltanto da pochissime banche, si potrà sviluppare secondo le aspettative soltanto se viene attuata senza generare nuovi costi a carico del cliente. In ogni caso anche la banca che rischia di perdere un cliente, e che comunque ha l’obbligo di collaborare con la banca subentrante per concludere l’operazione di surroga del vecchio mutuo, ha la possibilità di
mantenere il proprio cliente offrendo una rinegoziazione o una sostituzione del mutuo a condizioni più vantaggiose del precedente.
La definizione di una procedura interbancaria può favorire lo sviluppo delle operazioni di portabilità dei mutui e consentire di superare i ritardi del mondo bancario nel dare corrette informazione e assistenza alla clientela, ma solo se soddisfa i criteri di economicità, certezza dei tempi della istruttoria e semplificazione amministrativa degli atti da compiere. Di qui la decisione di convocare tutte le parti interessate.
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