L’offerta di mutui immobiliari in Italia è cresciuta e si è evoluta nel tempo come tutta la gamma dei prodotti finanziari, tanto che ognuno può contare ormai su un’offerta personalizzata per durata e tipologia: tasso fisso, variabile o misto. Grazie a un monitoraggio effettuato nel mese di marzo 2005 da Il Sole 24 Ore, è stato calcolato che ogni istituto di
credito dispone oggi in media di un’offerta di 11 prodotti tra cui scegliere il finanziamento più adatto alle proprie esigenze.
Il mutuo non è più visto come una zavorra o un male inevitabile, ma come un’opportunità, in virtù dei tassi d’interesse relativamente bassi e della flessibilità dei prodotti proposti. A riprova di ciò, la crescita dei prestiti ipotecari dal 2000 è stata esponenziale nonostante l’incidenza sul Pil della quota riservata ai mutui residenziali rimanga tra le più basse in Europa. L’ultimo bollettino statistico della Banca d’Italia rileva che fino allo scorso dicembre i mutui hanno mostrato una crescita di oltre il 20% (esattamente il 21,3%) rispetto al dicembre 2003.
L’incremento è generalizzato in tutta Italia; in alcune regioni c’è stata una vera e propria impennata superiore al 30%. E’ il caso di Sardegna e Campania, dove in un anno l’aumento dei finanziamenti concessi dalle banche alle famiglie per l’acquisto di immobili è stato rispettivamente del 33,9% e del 31,5%.
In totale i finanziamenti concessi alle famiglie nell’ultimo mese di rilevazioni ufficiali Banca d’Italia (dicembre 2004) per l’acquisto di nuove abitazioni ammontano a 154 miliardi.
Confrontando il dato con quello di dicembre dell’anno precedente l’aumento è stato anche in questo caso a due cifre, di oltre il 22,2%. Di questi 154 miliardi, la netta maggioranza rientra nel gruppo dei finanziamenti non agevolati (oltre 152 miliardi di euro). Secondo l’Osservatorio Assofin sul credito immobiliare che ha confrontato i flussi erogati da un campione di banche, le più rappresentative, l’importo dei mutui erogati cresce più del numero degli stessi mutui, un dato facilmente spiegabile, legato a doppio filo all’incremento dei prezzi delle abitazioni e alle favorevoli condizioni del mercato dei tassi Euribor (Europe interbank offered rate).
L’esplosione della domanda di prestiti è dovuta quindi fondamentalmente ai bassi tassi d’interesse oltre che a rilevanti mutamenti sopraggiunti dalla parte della domanda e dell’offerta: diminuzione dei costi, maggiore concorrenza e trasparenza da parte delle banche e diversa percezione del mutuo da parte delle famiglie, che vedono in esso uno strumento per cogliere opportunità sul mercato, una formula nuova per esercitare insieme potere d’acquisto, risparmio e investimento.
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