Certamente si possono sempre modificare e migliorare gli accordi commerciali. Non è nuova alleanza geopolitica ma una nuova opportunità per il Made in Italy.
A seguito del vertice avvenuto al Quirinale, con il via libera al dossier, è il vicepremier Salvini a prendere la parola e a dirsi prudente sull’intesa fra Italia e Cina e gli accordi commerciali.
In diretta dalla Camera, ecco il progetto della Lega per la tutela dei marchi storici italiani??
Gepostet von Matteo Salvini am Donnerstag, 14. März 2019
Salvini
il memorandum non è un testo sacro, si può modificare e si può migliorare; dire no se ci sarà il solo lontanissimo dubbio che certe acquisizioni possano mettere in difficoltà la sicurezza nazionale.
Prima di permettere a qualcuno di investire sul porto di Trieste o Genova guarderei a fondo. Se fosse un americano nessun problema. Se invece venisse dalla Cina sarebbe diverso. Ogni investimento in settori strategici necessita la massima prudenza.
È importante aiutare le nostre imprese a crescere ed esportare, ma quando ci sono in ballo la sicurezza e la sovranità nazionale, occorre molta prudenza. Amici di tutti, colonia di nessuno.
Di Maio
Sono contento che nel Governo ci sia totale accordo! Il memorandum non è un testo sacro, si può modificare e si può migliorare!
Il memorandum d’intesa tra Italia e Cina non è in discussione. Il governo è compatto sulla volontà di firmare questo documento, frutto di una negoziazione durata svariati mesi, che non è giuridicamente vincolante.
Si tratta di un memorandum che contiene richiami ai principi e agli standard europei in materia di sostenibilità finanziaria, economica ed ambientale.
All’interno del decreto sblocca cantieri, che arriverà in Consiglio dei Ministri la prossima saranno inserite alcune norme che rafforzano la Golden power, al fine di tutelare ancor più efficacemente gli interessi strategici del nostro Paese.
La via della Seta non deve essere vista assolutamente come una nuova alleanza geo-politica, è un memorandum che firmerò io come Ministro dello Sviluppo economico e che servirà anche ai porti del Sud.
La via della seta porterà nuove occasioni di sviluppo in porti come quelli di Taranto; è una grande opportunità per le nostre imprese di portare le eccellenze agroalimentari e artigianali in Cina.
Tutti dicono che c’è il pericolo di colonizzazione! Qui l’unica colonizzazione a cui dobbiamo ambire è quella del made in Italy nel mondo.
E’ il made in Italy che deve colonizzare il mondo con la sua bellezza e la sua capacità.
Le paralo di Ignazio Visco
La cosiddetta Via della Seta e la frammentazione delle risposte nell’Ue per affrontare la crisi derivano dall’incertezza, dalla paura del cambiamento che porta a ripercussioni sul quadro geopolitico;
Dalla primavera dell’anno scorso assistiamo all’esplosione del protezionismo, del timore diffuso che genera i populismi, i sovranismi, i gilet gialli e nel nostro caso lo spavento dei mercati nella capacità di ripagare il debito anche se lo spread non è esploso come in passato.
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