Domenica saranno oltre un milione i gazebo presenti in piazza per presentare i candidati alle elezioni come segretario del PD. La sfida è tra:
- Roberto Giachetti;
- Maurizio Martina;
- Nicola Zingaretti.

Primarie Pd – da sinistra: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti
La sfida tv tra i candidati per la segreteria del Pd passa prima dagli studi televisivi di Roma in cui si affronteranno i candidati per l’ultima volta prima delle primarie di domenica 3 marzo.
Il tempa principale su cui tutti e tre i candidati sono concordi è la non alleanza con il M5S anche se Roberto Giachetti non vuole tornare al passato in nessun modo. Queste le sue affermazioni:
Qualcuno ci vuole riportare all’Unione, che una volta al governo vedeva i partiti litigare tutti i giorni. Voglio andare avanti, mantenendo l’aspirazione alla vocazione maggioritaria, offrire una proposta univoca al Paese.
Seguite in diretta il #ConfrontoSkytg24 tra i tre candidati alla segreteria del Pd: Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. ??Il nostro Live: http://sky.tg/jr4H2
Gepostet von Sky TG24 am Donnerstag, 28. Februar 2019
Le parole di Nicola Zingaretti
Nessun alleanza con M5s e con la destra e la Lega; Serve un’alleanza con le persone, empatia con chi vive la sofferenza, che vuole produrre e studiare. Il popolo del centrosinistra c’è, ma è diviso. Con i fuoriusciti? Nelle alleanze sul territorio lo vedremo.
Il confronto televisivo gli ha visti contrapposti anche sul tema della giustizia dopo l’arresto dei genitori di Matteo Renzi. Ancora Giacchetti commenta il fatto:
La giustizia italiana è malata; l’ho pensato per certe cose capitate a Berlusconi, a Mastella, perfino per certe intercettazioni della Raggi.
Colpisce nomi illustri e se ne parla, ma tanta gente subisce ingiustizie.
Va riformata a prescindere di chi viene colpito.
In breve i tre candidati alle primarie del PD, nel caso in cui dovessero andare al governo, promettono di non ricorrere in nessun modo alla patrimoniale al fine di evitare l’aumento dell’Iva.
Tutti e 3 hanno insistito sulla necessità di investimenti nel paese al fine di far tornare ad alzare il Pil e rimettere in ordine i conti pubblici.
Infine Roberto Giachetti conclude affermando:
Io sono stato in minoranza nel Pd per anni e sono sempre stato in una cornice condivisa, e diversamente dagli altri mi sono adeguato anche quando non condividevo certe scelte. Dipende dove si vuole andare
Il partito è una comunità e non una caserma: non voglio posti, vado in minoranza. Se però si vuole andare con M5s o far rientrare i fuoriusciti allora non è più il mio partito.
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