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Congresso PD: Sì al Congresso ma no alla guerra tra correnti - BlogFinanza.com

Congresso PD: Sì al Congresso ma no alla guerra tra correnti

E’ Gentiloni il primo a prendere la parola in merito alla manovra apportata dal governo affermando: In fumo le fatiche di famiglie e imprese!

A seguito dell’intervento di Bernice King, figlia minore di Martin Luther King, si è aperta la seconda giornata di Piazza Grande. Si tratta dell’iniziativa di Nicola Zingaretti atta a lanciare la sua candidatura al congresso del Pd.

Manifestazione del Pd in piazza del Popolo

Manifestazione del PD

Le parole di Zingaretti

Quest’anno ricorrono i 50 anni dall’assassinio di King. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia il mostro; il mostro non sono solo le idee eversive di Salvini, ma perché le persone hanno scelto loro.

Parole dure quelle utilizzate da Nicola Zingaretti che ha utilizzato concludendo il suo discorso in Piazza Grande, iniziativa atta a lanciare la propria candidatura al congresso del Pd.

Dobbiamo indagare ma non rimanere in un ruolo di testimonianza. Dobbiamo dar vita a una nuova agenda che dia a quelle persone una nuova prospettiva che dia una nuova speranza. Non è il tempo dell’abiura ma della riflessione e del cambiamento, per un nuovo paradigma. Ecco la ricerca, non l’abiura, L’ammissione di una fase storica alle nostre spalle in cui ci siamo convinti che la crescita avrebbe portato la fine delle disuguaglianze.

Le parole di Gentiloni

A 7 mesi dalla sconfitta non è più prematuro parlare di congresso e non mi sembra una scelta precipitosa.

Però ora ci siamo e ringrazio Nicola senza la cui determinazione la prospettiva del congresso sarebbe meno concreta.

Non deve essere una guerra tra correnti, fonte di divisioni. Io mi impegnerò con tutte le mie forze perché il congresso si faccia e che renda più forte e unito il Pd.

Lo dico subito, non ho da proporvi una macedonia di invettive contro uno di noi per strappare applausi da tifosi, ma vorrei proporvi un pensiero e una idea per uscire dal pantano in cui siamo precipitati e ricostruire una speranza per il nostro Paese.

L’Italia ha bisogno di due cose: di crescere e di giustizia.

Chi ha vinto il 4 marzo lo ha fatto perché ha promesso, ma chi ha vinto ha tradito le promesse e sta lasciando alle nuove generazioni un paese più povero e ingiusto. Molti cominciano a sospettare, vedendo l’atteggiamento isterico e fanatico dei loro leader.

Quello che manca è qualcuno che lo dica, costruisca un progetto e li mandi presto a casa. Non sarà facile, ma io vi prometto che ce la faremo tutti insieme.

Attenzione all’ebbrezza del potere. In pochi mesi l’Italia è diventata un paese più isolato, meno sicuro dal punto di vista finanziario. Le decisioni del governo sono state poche ma i danni tanti.  Mai visto un incrocio tra poche decisioni e tanti danni. In quattro mesi si rischia di mandare in fumo gli sforzi degli italiani di anni.

Il Pd non può autoassolversi. La nuova strada non è una strada fatta di abiure, io ci tengo all’onore del Pd e al lavoro dei suoi governi. Abbiamo risanato l’economia e non dobbiamo né vergognarcene né rinnegarlo, abbiamo stroncato il traffico di esseri umani, e ringrazio in particolare il ministro Minniti.

Le parole di Matteo Richetti

Il competitor di Zingaretti nella corsa alla segreteria afferma che le primarie sono un momento di confronto su tesi differenti ma sono anche un momento di ascolto, nel senso che noi siamo competitor ma anche colleghi di partito.

Penso che queste primarie possano essere una opportunità per il Pd molto più del passato.

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Sull'autore

Tommaso Piccinni

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