Ancora una volta in Italia vince il pessimismo che si porta al 55%. Questa è la percentuale degli italiani che pensano che siamo governati da leader incapaci di gestire le crisi
Infatti anche se trascorse 7 settimane dal voto del 4 marzo, ancora oggi nulla è cambiato. In pratica tutti i partiti rimangono sulle proprie posizioni. Questo vuol dire che tranne un possibile strappo tra Lega e Berlusconi, la strada per formare un governo politico rimane in tortuosa salita.

Da sinistra Matteo Salvini e Luigi Di Maio
Per altro vi è anche il paradosso che nonostante tutti i vari incontri informali tra i partiti ma anche formali con il Presidente della Repubblica e con la Presidente del Senato incaricata a trovare una soluzione, ancora oggi i leader continuano a ripetere il proprio monologo.
Per Di Maio un governo con Berlusconi non potrà masi esistere.
Salvini invece sembra che non ha voglia cedere da solo alle avances del leader pentastellato per formare un esecutivo senza Forza Italia.
Poi c’è anche il Pd che non si è ancora aperto nei fatti. Nulla esclude che non accetti accordi alcuni.
Evidentemente questa è la senza ombra di dubbio la dimostrazione che l’Italia non era ancora preparata a ritornare a un sistema proporzionale.
Le contraddizioni che emergono sono tante, vi è anche da analizzare bene i nuovi leader che dicono che ormai si è superata anche la seconda Repubblica anche se ci si trova in un sistema elettorale che sembra legato alla prima Repubblica.
Pertanto è proprio questa bipolarità che accentua le reali difficoltà che ci possono essere nel costruire alleanze con schieramenti e partiti avversi.
A differenza di un mese fa oggi al situazione sembra completamente cambiata e gli Italiani non sono più fiduciosi verso ii loro leader.
Molti affermano che ancora oggi ci troviamo a giocare al gioco dell’oca, quando per un imprevisto si ritorna alla situazione di partenza, e si ricomincia.
In breve il 65% chiede un governo subito, al di là delle appartenenze politiche. Il concetto è che un esecutivo si può anche contestare ma comunque ci deve essere.
Inoltre in questi giorni il 54% ha perso fiducia nei confronti dei partiti, bisogna premettere che già prima delle elezioni il livello di fiducia nella politica era del 12%, oggi è sceso al 5,5%.
Le maggiori responsabilità sono di Di Maio per il 38% e di Salvini per il 34%, ma un’altra opinione che fa più riflettere è che per il 55% degli italiani gli attuali leader politici non stanno dimostrando capacità sufficienti e formazione culturale per saper gestire i momenti critici.
Comunque sia, per la maggioranza la cosa migliore da fare è quella di formare un governo al più presto. E’ il 62% che preferirebbe un esecutivo politico immediato, mentre solo il 18% è a favore del cosiddetto governo di tutti, quel governo appoggiato da vari partiti con un presidente del Consiglio terzo.
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