Il 4 Marzo si torna a votare. Quello che ci rimane da fare è tirare le fila di quelli che sono stati tutti questi anni di cambiamento.
Ci son stati soggetti che hanno girato 10 partiti diversi e coloro che in parlamento non ci sono mai stati.
Dunque possiamo dire che chiude il Parlamento “del cambiamento”.
Da qui possiamo vedere che ci sono stati soggetti sempre presenti nelle tornate di voto e coloro che invece non si sono mai fatti vedere.
Ad esempio la deputata del PD Cinzia Maria Fontana è stata presente al 100% delle votazioni, tutte le 24827 ad eccezione di una.
La legislatura del Parlamento più giovane ha comunque confermato i vizi più vecchi, dal vitalizio al cambio partito, fino anche a 10 al mese, con il recordman Luigi Compagna.
Solo Cinzia Maria Fontana è stata una delle più presenti in parlamento, anche se porta con se il rancore di non aver potuto votare l’emendamento alla legge sul “Dopo di noi”.
Per tutte le altre volte, tutte le altre 24827 volte, l’onorevole Cinzia Maria Fontana si trovava al suo posto.
Da qui è sempre presente per votare a favore, o contraria, o ad astenersi, emendamento dopo emendamento, articolo dopo articolo, ordine del giorno dopo ordine del giorno, mozione dopo mozione.
Sempre presente dalla mattina alla sera.
In sostanza a differenza di altri soggetti, possiamo dire che Fontana c’era sempre.
Allo stesso modo, anche se con qualche assenza in più troviamo Guerini, Carlo Pegorer e Federico Fornaro.
Da questa legislatura, che sembra essere fino ad oggi quella più giovane, sembrano però riemergere dei partiti che sembravano fino a poco tempo fa sepolti del tutto. Tra questi abbiamo il Psi, Pli, Pri.
Dopo i partiti personali, alcuni gruppi parlamentari si sono divisi creando un gruppo personale, come alfaniani, i verdiniani, i fittiani, i tosiani.
Partiti nati e morti dentro il Parlamento oltre che trascurati fuori, come Alternativa Popolare.
Tra i quasi mai presenti, non possiamo non ricordare l’editore Antonio Angelucci, ma anche l’avvocato del capo Niccolò Ghedini.
E non c’era quasi mai neppure Denis Verdini, il quale è sempre stato protagonista della legislatura con le sue truppe che facevano da supporto e basta alla maggioranza. Per questi possiamo dire, stare in Parlamento non è indispensabile. Il vitalizio lo hanno preso comunque!
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!
Lascia un Commento