Pd: scontro sulle alleanze a sinistra
In base a quelle che sono le attuali condizioni politiche ed in assenza di una legge elettorale, si apre nel Pd uno scontro sulle alleanze.
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Ecco dunque che Matteo Renzi, ancora una volta non vuole escludere lo scenario da larghe intese, il quale a nostro avviso sarebbe l’unico possibile per tornare al potere con il PD anche se si dice pronto a lavorare perché ciò non avvenga.
Chiarisce inoltre che il Pd si alleerà con Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema e spera in una intesa con Giuliano Pisapia.
In quest’ultimo caso, in caso anche di riconferma di leader nel PD chiederà un referendum del Pd al fine di decidere se allearsi con Berlusconi o Pisapia, sempre se questi siano d’accordo.
Dall’altra parte però Andrea Orlando minaccia di riunire il centrosinistra e di chiedere il premio alla coalizione. Renzi invece insiste ancora una volta al premio alla lista.
Dunque sono molti i temi che si devono ancora affrontare e per altro devono essere sciolti immediatamente questi nodi se si vuole andare al governo con le idee chiare.
Oggetto di scontro è l’ex sindaco di Milano Pisapia il quale per ora spinge al fine di unire tutto il centrosinistra, comprendendo da Sinistra Italiana al Pd, anche se i suoi sostenitori non vogliono un’alleanza con Renzi.
Ecco dunque che si scaldano i toni in vista delle prossime elezioni, con Andrea Orlando che va all’attacco sul nodo delle alleanze, il quale afferma che in caso di alleanze è sempre meglio Pisapia a Berlusconi, e definendo stravaganti le dichiarazioni dell’ex premier sul tema delle alleanze.
Ma l’ex premier insiste anche di non voler allearsi con i dissidenti del PD, ovvero con quelli che sono andati via, non perché ci hanno insultato ma perché hanno tradito decine di migliaia di militanti. Ecco quindi che per loro non possiamo cercare queste alleanze, anche perché la gente potrebbe pensare che è solo una questione di poltrone.
Infine Michele Emiliano fa sapere che nel caso di una sconfitta, non scinde dal PD anzi, resterà all’interno del PD al fine di lavorare insieme con responsabilità anche nei confronti del paese. Non possono lasciare un partito nelle mani di una persona che si è dimostrato inadatto alla guida del Paese. Renzi purtroppo a suo dire, ha incapacità di comprendere i problemi del paese, non si accorge che il Paese viene prima di lui e del suo sistema di potere.
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