TAP: nel Salento i gasdotti sono 2. Il ministro Calenda firma l’accordo con Isdraele
Porta le firma di Carlo Calenda l’accordo per il via libera a Eastmed, assieme a Israele, Cipro e Grecia. L’opposizione della Legambiente protesta invece affinché si lavori esclusivamente per averne uno solo!
Ecco dunque che la questione TAP si complica, per tutti i salentini, i quali potrebbero vedersi realizzato un secondo gasdotto proprio a ridosso del primo e che potrebbe coinvolgere questa volta ila citta di Otranto, per altro meta turistica ambita da tantissimi italiani e stranieri.
Il progetto prevede la realizzazione a sud di Otranto del nuovo gasdotto. Questo lo ha anche confermato il ministro Calenda il quale si è recato personalmente per siglare l’accordo che prevede l’arrivo dall’Adriatico di 2 approdi: Otranto e San Foca.
E’ stato proprio nel bel mezzo della discussione sul primo gasdotto (per altro tema di molte discordie non solo in salento) che il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda è volato a Tel Aviv, al fine di sottoscritto, assieme a Israele, Grecia e Cipro, il primo via libera a Eastmed, che prevede la realizzazione del grande gasdotto sottomarino al mondo che dovrebbe portare anche in Italia il gas naturale off shore dei giacimenti di Israele e Cipro.
Questo potrebbe rilanciare l’ipotesi del riutilizzo del gasdotto Poseidon di Edison a Otranto.
Questo nuovo mega-progetto prevede per altro 1300 chilometri offshore e 600 onshore, che porterà, la commercializzazione delle riserve energetiche scoperte da Israele nell’Est del Mediterraneo, attraverso Cipro e Grecia fino alle coste italiane. Notate bene che questo sarebbe un nuovo attraversamento e non quello che si sta già realizzando.
Il progetto verrà presentato come u trofeo ai ministri del G7, solo perché è stato ritenuto un fondamentale asse di sviluppo della strategia energetica complessiva del Mediterraneo.
Non tutti però a questo ci credono, sopratutto per le associazioni che continuano la loro protesta facendo presente che l’opera potrebbe essere sostituita con un impianto di produzione di energia alternativa. In questo la Puglia è la prima regione in italia produttrice di energia alternativa e invece vi è chi è legato al gasdotto solo per interessi privati.
Con la firma dell’accordo per il lancio del progetto Eastmed – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – si concretizza sempre più il rischio di avere ben due gasdotti in Puglia, uno a Melendugno e l’altro a Otranto.
Infatti, proprio nel 2011, la società Igi Poseidon ottenne il decreto di autorizzazione unica del ministero dello Sviluppo economico che approvava il progetto definitivo e autorizzava la costruzione e l’esercizio dell’opera nella Città dei Martiri.
Si invitano nuovamente istituzioni e politica, a livello nazionale e regionale, a lavorare sull’ipotesi di un unico gasdotto nella nostra regione, attraverso un processo decisionale che coinvolga pienamente i territori interessati.
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