In questi giorni abbiamo assistito alla scissione del PD. Questo vuol dire non solo perdere importanti pezzi del partito ma anche perdere consensi, voti e sopratutto non avere più i numeri per essere il primo partito.
Questo è al momento il quadro generale che vede il PD non solo perdere pezzi ma anche voti.
Nonostante tutto però, il PD sta cercando di limita i danni derivanti dalla scissione. Tutto questo però non sembra bastare ed infatti, perde oltre 2 punti percentuali nei sondaggi con riferimento al mese scorso. Un dato che dovrebbe far riflettere.
Oggi, rispetto ad un mese fa, il PD si attesta intorno al 27%. Un risultato un pò troppo lontano da quel famoso 40% necessario per governare il paese.
Ma non è solo questo il problema! Perde sopratutto il primo posto tra i partiti!
Sale invece il M5s che oggi fa registrare un 28,8%. Quasi 2 punti percentuali in più. Un dato che dovrebbe far riflettere non solo Renzi, ma tutto il PD.
Facendo un confronto tra i principali movimenti, nelle intenzioni di voto rilevati al’interno dell’Atlante politico di Ilvo Diamanti, è possibile notare come si sia registrato un allargamento della sinistra extra-PD. In sostanza, se la sinistra fino a ieri era rappresentata dal PD, oggi, è rappresentata da una miriade di nuovi piccoli partiti.
Non è difficile notarlo infatti, con la nascita anche di 2 nuove formazioni: Democratici e progressisti che oggi prende il 4%, e Campo progressista di Giuliano Pisapia che si attesta al 2%.
Non riescono invece a mantenere il passo ed arretrano, le formazioni di centro-destra. Fà eccezione solo Fratelli d’Italia, che oggi grazie alla spinta della Meloni, fa registrare un buon 6%.
Tra i leader di partito più gettonati, invece, registriamo:
- Giorgia Meloni che conquista il 35%;
- Matteo Salvini che anche lui ottiene un 35%;
- Luigi di Maio che invece ottiene il 37%.
Inutile dire dunque che l’Italia, sta provando a dare una svolta anche in tema politico. Questo rappresenta non solo un problema per l’Ex capo di Stato Napolitano, ma per tutti i partiti da destra a sinistra.
E’ di Maio, il leader incontrastato che oggi è stabile al primo posto e continua a guadagnare terreno! Stabile ai primi posti da leader nella graduatoria partitica, dominata, con un ampio margine, sopratutto nei confronti del premier Paolo Gentiloni.
In ostanza, 1 Italiano su 2 (48%) oggi, se si andasse alle elezioni voterebbe per di Maio e i 5 stelle. Forse è anche per questo che in Italia non si può votare. Oggi, per fortuna, stando a quelli che sono gli interessi del Governo e dei partiti, da Alfano a Renzi, ecc, è possibile considerare le aspettative sulla durata del governo, più basse rispetto a quelle del passato.
In sostanza, se fino a ieri la tenuta del governo Gentiloni era stimata al 52% , oggi è calata al 38%, e quindi una fine della legislatura non sarebbe più una sorpresa.
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