Abbiamo visto che il mercato Forex è un mercato molto sensibile, attraente e permette a tutti i trader di trovare il proprio stile di investimento. Affermata queste premesse, ed esaminati i due tipi trading principali, ora andremo principalmente a descrivere quali principi di base dell’analisi tecnica ci permettono di entrare nel mercato Forex e nel mercato delle valute.
Indicatori nel mercato delle valute.
I supporti e le resistenze.
Nell’analisi tecnica, soprattutto chi è alle prime armi, non può non utilizzare i supporti e le resistenze, meglio conosciuti come gli indicatori più affidabili nel mercato delle valute. Infatti se noi andiamo ad utilizzare le linee di supporto e resistenza ci troviamo, per forza di cose, ad aprire una posizione di acquisto sopra un supporto e di conseguenza ci troveremo a venderete questa posizione sotto la resistenza. Al contrario, ci troveremo a vendere sotto una resistenza e a comprare sopra un supporto.
E’ inutile dire che all’ inizio impiegherete un po’ di tempo per individuare i supporti e le resistenze, ma vi possiamo assicurate che con il trascorrere del tempo e con l’acquisizione di un pò più di esperienza, questi vi salteranno subito all’occhio senza neanche aver bisogno di tracciarli sul grafico.
Un aspetto su cui teniamo a soffermarci è quello di tracciare i supporti e le resistenze su grafici daily o a 4 ore, poiché questi sono i più rappresentativi della tendenza.
Ora passiamo ad esaminare le differenti modalità per tracciare un grafico, aiutandoci anche con un elenco puntato per fissare meglio i concetti chiave se non anche con l’utilizzo dei grafici.
- Primo punto sarà quello di andare ad individuare i massimi e i minimi che vengono toccati almeno 2 volte in un grafico come da esempio:
- Una volta individuati i punti, possiamo passare ad unire con una linea orizzontale i massimi e i minimi individuati;
Ricordate che maggiore sarà il numero di punti uniti da un supporto o da una una resistenza, più questo livello sarà importante.
- A questo punto non vi resta altro da fare altro che prendere posizione nella maniera che vi andremo a descrive di seguito nel grafico; Finito ciò il gioco è fatto.
Cosa vuol dire tendenza di un mercato?
Ora che abbiamo delineato il modo di entrata e di uscita su un mercato di valute attraverso supporti e resistenze, andimo a soffermarci meglio sul modo di utilizzo delle tendenze. L’analisi che andremo a condurre, parte dal presupposto che il mercato segua la stessa direzione su lunghi periodi (grafico giornaliero, settimanale o mensile).
A questo punto non ci resta far altro che individuare la tendenza e scegliere dei buoni punti di ingresso facendone una nostra strategia personale. Ovviamente sarà fondamentale saper riconoscere i segnali di inversione della tendenza. I punti di ingresso si possono ben vedere in due grafici principalmente, in modo da individuare i supporti e le resistenze che si formano sul trend.
- il grafico di 30 minuti;
- il grafico a 4 ore.
Arrivati a questo punto, una precisazione ci risulta quasi d’obbligo; durante una tendenza rialzista, dovremmo scegliere un punto di ingresso vicino a un supporto; invece in una tendenza ribassista, dovremmo scegliere un punto di ingresso vicino a una resistenza.
Ora, prima di illustrarvi con un grafico il momento di vendita e acquisto, teniamo a precisare un altro punto che non deve essere sottovalutato, ma deve essere preso sempre in considerazione e va di pari passo con le tendenze.
Per individuare le inversioni di tendenza, potete utilizzare un mix di due medie mobili esponenziali (MME): una MME a 10 periodi associata a una MME a 25 periodi per il grafico daily e una MME a 10 periodi associata a una MME a 45 periodi su un grafico a 4 ore.
Detto ciò abbiamo:
- Quando la MME breve penetra al rialzo la MME lunga generalmente ci troviamo in tendenza rialzista;
- Quando la MME breve penetra al ribasso la MME lunga generalmente ci troviamo in tendenza ribassista.
Un’altro indicatore del mercato che esaminiamo sarà proprio la psicologia delle cifre tonde.
Sappiamo bene che il mercato dei cambi riserva parecchie opportunità sopratutto a coloro che sanno piazzare gli ordini stop, quegli ordini che poi risultano essere ordini che muovono il mercato. Proprio per questo possiamo dire il mercato è a caccia di stop ogni qual volta si crea uno spike ingiustificato ed è per questo che questa strategia che stiamo esaminando, gioca proprio sul fattore psicologico dei trader.
Per natura, l’uomo tende a privilegiare le cifre tonde a discapito dei decimali e la maggior parte degli “stop-loss” e dei “take-profit” vengono posizionati proprio su cifre tonde. Quando noi siamo consapevoli di questo, non ci sarà difficile andare ad operare proprio in relazione all’esecuzione di tali ordini. Questa tecnica è conosciutissima e utilizzata da molti trader, e si manifesta sistematicamente ogni qual volta si giunge in prossimità delle cifre tonde.
Infine, dobbiamo segnalare che le opzioni sui cambi stanno guadagnando uno spazio sempre crescente sui volumi trattati. Proprio come gli ordini “stop”, gli operatori tendono a scegliere delle cifre tonde come strike price delle opzioni. Tutto questo avrà le stesse conseguenze degli ordini stop, e quindi possiamo sapere che in prossimità delle cifre tonde gli opzionisti passeranno degli ordini importanti.
In breve questo sta a significare che con questa strategia, si aziona nel prendere posizione quando gli ultimi decimali di un cross vanno a zero.
Vediamo il tutto con un esempio grafico:
Quali sono qui le migliori tecniche di trading consigliate per l’acquisto?
Possiamo prendere in considerazioni le diverse ipotesi:
- Entrare in posizione di acquisto 10 pips sopra il “breakout point”;
- Posizionare uno stop 20 pips sotto il punto di ingresso;
- Inoltrare un ordine limit 50 pips sopra il punto di ingresso.
Dal lato opposto invece avremo un segnale di vendita secondo il seguente schema:
Anche quì la domanda si ripeterà; quali sono qui le migliori tecniche di trading consigliate per l’acquisto?
Anche in questo caso avremmo diverse ipotesi da considerare:
- entrare in posizione di vendita su una cifra tonda dopo il movimento rialzista;
- posizionare uno stop 20 pips sopra il punto di ingresso;
- inoltrare un ordine limit 50 pips sotto il punto di ingresso.
Questo è un metodo che se integrato con altri strumenti come le linee di supporto e resistenza, medie mobili, ecc. offre i migliori risultati possibili.
Un altra strategia da utilizzare e che esamineremo riguarda proprio i breakouts. C’è da dire però che affinche questa strategia funzioni, è necessario applicarla su più giorni successivi e non su un unico giorno. Noi consigliamo un utilizzo per minimo 3 giorni, seguendo il seguente principio:
- se i massimi e i minimi di una giornata non sono violati nel giro di due o tre giorni, si prenderà posizione in acquisto non appena il massimo verrà superato al rialzo;
- viceversa, si aprirà una posizione di vendita (short) non appena il minimo sarà violato al ribasso.
Questo metodo di trading relativamente semplice è rivolto prettamente ai daytraders, il quale dovranno individuare i “breakout points” (massimi e minimi del giorno) seguendo questa scaletta:
- Per stabilire i vostri “breakout points”, dovete avere sott’occhio almeno tre giorni consecutivi in cui i massimi e i minimi in questione non siano stati violati;
- una volta fatto questo, potete tracciare due linee parallele: una sul minimo e una sul massimo;
- aprite una posizione di acquisto se il prezzo supera la linea del massimo, oppure una posizione short se il prezzo perfora la linea del minimo.
Anche qui avremmo delle differenti tecniche di trading consigliate per l’acquisto:
- entrare in posizione di acquisto su una cifra tonda dopo un movimento ribassista;
- posizionare uno stop 20 pips sotto il punto di ingresso;
- inoltrare un ordine limit 50 pips sopra il punto di ingresso.
Anche per quest’alta strategia avremmo delle tecniche inverse, delle tecniche di vendita:
- entrare in posizione di vendita 10 pips sotto il “breakout point”;
- posizionare uno stop 20 pips sopra il punto di ingresso;
- inoltrare un ordine limit 50 pips sotto il punto di ingresso.
Per ottenre un maggior risultato, di questo metodo, è preferibile prendere posizione quando la rottura del “breakout point” si verifica in un momento di volatilità importante, nello specifico in fase di rally rialzista o ribassista. C’è da fare però particolare attenzione ai falsi breakout che si verificano frequentemente dal momento che i”breakout points” sono identici ai supporti e resistenze dei prezzi.
Questa tecnica, definita strategia della U, fa riferimento ad un grande trading privato di nome Thomas Jégu noto per le sue performances, in quanto ha ha elaborato diverse strategie semplici per chi inizia con il trading sul mercato delle valute.
In particolare, la strategia delle “U” ci permette di identificare dei livelli di ingresso e uscita dai mercati. Tecnica che si basa su un’analisi visiva dei grafici e può essere utilizzata in tutte le condizioni di mercato. In seguito spieghiamo la sua strategia e indicheremo come individuare le configurazioni a U, come prendere posizione e come applicare un money management.
Come identificare una configurazione a U?
Anche per questa strategia, dobbiamo ricorrere allo studio dei grafici identificando un movimento brutale di ipercomprato o ipervenduto su un prezzo, e ha come obiettivo quello di ricavare un profitto dal successivo movimento di correzione. La strategia a U può essere applicata sul breve, medio e lungo termine.
Per identificare questo tipo di configurazione è necessario analizzare i grafici a candele del cross su tre scale temporali diverse:
- 4 ore;
- 30 minuti;
- 10 minuti.
Da qui ne deriva:
- la tendenza di fondo si analizza sul grafico a 4 ore;
- le tendenze a breve e medio termine si analizzano rispettivamente sul grafico a 30 e 10 minuti;
- se la tendenza di fondo è rialzista. potremmo avere che le configurazioni a U saranno sempre giocate nella direzione della tendenza, dunque in acquisto. Viceversa, se la tendenza di fondo è ribassista, le U saranno giocate in vendita.
Dal grafico possiamo derivare tre step di identificazione di una configurazione a U:
- Individuare un rally rialzista o ribassista dei prezzi: si riconosce da una o due candele rialziste o ribassiste. L’ombra della candela deve essere almeno di 100 pips sul 4 ore, 80 pips sul 30 minuti e 60 pips sul 10 minuti;
- attendere che termini il consolidamento: è necessario attendere due o tre candele successive di consolidamento che diano il segnale definitivo del movimento rialzista o ribassista;
- attendere il segnale di acquisto e/o vendita: questo segnale si verifica quando i prezzi hanno ritracciato il 25% del rally ribassista e/o rialzista (25 pips sul 4 ore, 20 pips sul 30 minuti, 15 pips sul 10 minuti).
Questa tecnica, come possiamo vedere combina strumenti di analisi diversi tra loro senza che sia necessario conoscere il loro funzionamento; il risultato sarà lo stesso, derivato dal risultato combinando un RSI, le medie mobili e delle formazioni di supporto e resistenza come possiamo vedere sopra nel grafico.
Dopo aver effettuato una operazione di identificazione di una configurazione a U, vediamo adesso come comportarci nel caso di una operazione. Innanzitutto, dobbiamo verificare :
- la presa di posizione;
- dove posizionare lo stop;
- dove posizionare il take profit.
La presa di posizione si effettuerà quando viene convalidato il segnale di acquisto. Generalmente, utilizzeremo una leva compresa tra 5 e 20 e compreremo a 1.9870.
Il secondo punto, riguarda il dove posizionare lo stop; lo stop loss va posizionato 20 pips sotto il minimo delle candele di consolidamento, in questo caso a 1.9825.
Il terzo punto invece riguarda il take profit e va posizionato nella zona dove è partito il ribasso. Nel nostro caso a 1.9945.
Quali possono essere le variante alla strategia delle U?
Passiamo ora ad esaminare differenti strategie, prese in considerazioni con il money management di consolidamento della
posizione.
Da qui avremmo 4 step fondamentali:
- la presa di posizione;
- primo consolidamento della posizione;
- secondo consolidamento della posizione;
- presa di profitto.
Di seguito possiamo capire meglio con questo grafico:
Per questa strategia ci preme indicarvi dei consigli che andremo ad indicare di seguito;
- Assicuratevi che compaiano almeno tre candele di consolidamento prima di prendere posizione, altrimenti l’operazione è troppo rischiosa;
- esistono altre configurazioni uguali a questa (le V, le M) su cui potete operare nello stesso modo;
- affinché questa tecnica sia efficace, conviene operare solo sul trend delle 4 ore: se si opera in controtendenza il rischio di rottura degli stop è troppo alto;
- infine è di fondamentale importanza posizionare gli stop per proteggersi da un’inversione di tendenza.
L’ultima strategia che andiamo ad esaminare riguarderà Il metodo di trading ACD, di Mark Fisher.
Il metodo di trading ACD, venne inventato da Mark Fischer, un talentuoso trader di materie prime.
Il suo venne definito come uno dei migliori percorsi di trading on line, tanto che questo suo ammirevole percorso gli permise di mettere in pratica le sue idee e strategie sui mercati delle materie prime, e di dare vita al metodo ACD. vediamo meglio in cosa consiste il metodo. Il metodo di Mark Fisher propone delle strategie che egli stesso e i suoi trader utilizzano quotidianamente sul mercato dell’energia, e non solo tanto che può essere utilizzato anche per altri mercati.
La base di questo metodo si appoggia al canale di apertura giornaliero e sui pivots delle materie prime e delle azioni. Le rotture dei livelli danno i segnali di entrata e uscita. Se i prezzi rompono un livello predefinito al di sotto del canale di apertura giornaliero, bisogna prendere posizione in questa direzione e mettere uno stop loss sull’altra estremità del canale. Il vantaggio di questo metodo sta quindi nel poter proporre delle prese di posizione che includono automaticamente una posizione di uscita in caso di fallimento dell’operazione, di modo da limitare le perdite.
Per la gestione delle posizioni aperte, il metodo Mark Fisher, propone i canali pivots, il quale permettono di disegnare i supporti e le resistenze. Il metodo ACD non consiste solo nell’individuazione di questi canali, ma offre anche un certo numero di strumenti che accompagnano la presa di posizione e la gestione di questa. Come ammette lo stesso autore, questo metodo funziona meglio se raffinato tramite gli strumenti e le riflessioni che compongono le strategie di ogni trader.
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