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Mercato Forex: chi sono gli intermediari? - BlogFinanza.com

Mercato Forex: chi sono gli intermediari?

Sappiamo benissimo che il mercato Forex, è un mercato che si basa sullo scambio di valute. a questo punto una domanda sorge spontanea. Possono le banche o le multinazionali influenzare il mercato Forex?intermediari

Le banche ed il mercato interbancario.

Le Banche Centrali generalmente intervengono per gestire le loro riserve in valute e titoli di stato. Per tanto il loro intervento ha l’obiettivo di regolare il mercato. Di rimpallo, la BCE venderà una grande quantità di euro con lo scopo di far abbassare la valuta se un euro troppo forte minaccia la sua politica economica. Ma talvolta il mercato si dimostra più forte delle banche e delle loro riserve.  C’è anche da considerare il fatto che le transazioni delle Banche centrali rappresentano il 5 – 10% dei volumi totali del mercato dei cambi e il mercato interbancario viene rappresentato come il mercato per antonomasia delle banche commerciali. Queste controllano anticipatamente tutto il mercato in quanto sono le sole a poter comunicare tra di loro in tempo reale.

Oggi approssimativamente possiamo dire che almeno il 50% degli scambi transita per il mercato interbancario. Quindi le banche si fungono da intermediari se non anche l’interlocutore finale degli altri partecipanti.

Gli operatori delle banche commerciali cercano di ricavare un profitto dalle transazioni eseguite per i loro clienti. Queste però non prendono posizione sul mercato e ricercano il guadagno nel “market making”, cioè esse si presentano ai loro clienti come compratori o venditori a prescindere dal prezzo del momento. I trader di una banca “fanno margine” sulle transazioni eseguite per i loro clienti. Vediamo cosa vuol dire realmente questo. Con questa espressione intendiamo dire che essi realizzano un’operazione a un prezzo migliore di quello proposto ai clienti al fine di creare un plus-valore. La loro visione è spesso a brevissimo termine, il loro scopo è quello di eseguire al meglio gli ordini ricevuti.

Queste hanno una dimensione sufficientemente importante per prendere grosse posizioni sui mercati e per negoziare linee di credito con tutte le controparti. Inoltre posseggono un alto livello tecnico e del personale interno altamente qualificato taòle che ne permette un buon controllo del rischio e, di conseguenza, di fornire dei prezzi competitivi a
tutte le ore del giorno e della notte.azioni bancarie

Quindi possiamo dire in genere che le banche agiscono come ultima controparte di un’operazione di cambio.  C’è anche da dire però che non tutte le banche hanno lo stesso ruolo. Esse saranno suddivise in banche TIERS, dove le Le banche Tiers 2 sono le banche meno internazionali e non “fanno il prezzo” alle banche Tiers 1. Queste per competenze, non posseggono team internazionali e sono meno attive sul mercato. Nonostante ciò la loro dimensione permette di fare da controparte a molte operazioni e di accedere al mercato interbancario. Per certi versi hanno accesso a grosse operazioni ma avranno sempre bisogno del mercato interbancario per coprirsi. Infine, un ultima categoria, definita come le banche Tiers 3 sono banche commerciali piuttosto territoriali che hanno una competenza prettamente locale e necessitano di servirsi presso altre
banche per coprirsi sul mercato. queste banche non sono in  grado di esporsi a livello internazionale ma hanno clienti attivi sul mercato dei cambi.

Bisogna poi segnalare che la ripartizione del volume di affari sul mercato non è lineare tanto che la Deutsche Bank probabilmente realizza un volume di transazioni dieci volte maggiore rispetto a BNP che si trova all’undicesimo
posto della classifica di Euromoney.

Le imprese multinazionali.

Dopo aver evidenziato le differenze tra le varie tipologie di banche, viste dal lato intermediario, passiamo ora a vedere un altro tipo di intermediario; Le imprese multinazionali.

Le imprese generalmente hanno la necessità di intervenire sul mercato, poiché queste hanno bisogno di dollari per pagare un fornitore straniero oppure devono far rientrare dei profitti in valuta straniera. Quale può essere il loro fine?

Il loro obbiettivo, nella maggior parte dei casi, è quello di neutralizzare il rischio di cambio. Tuttavia, le grandi società gestiscono delle vere e proprie trading room che centralizzano tutti i flussi nella divisa di ciascuna filiale. L’obiettivo di queste sale di trading non può essere considerato solo quello di coprire il rischio di cambio della società, ma anche quello di guadagnare sul mercato. Per questo motivo le multinazionali diventano degli ottimi clienti per tutti i prodotti derivati messi a punto dalle banche commerciali. Questi prodotti possono adattarsi esattamente ai loro flussi
di cassa. E anche nel caso di fusioni e acquisizioni queste società eseguono grosse operazioni di cambio.

Gli investitori istituzionali.

Come si muovono all’interno del mercato gli investitori istituzionali?

Questi intervengono sul mercato soprattutto per coprire le posizioni sul loro portafoglio azionario e obbligazionario. Per esempio, il gestore di un fondo prenderà automaticamente posizione sul dollaro se ha in portafoglio delle azioni in questa valuta. Il Forex è sempre più percepito come una classe di attività finanziarie a sé stanti e molti fondi d’investimento operano sulle divise.

Gli Hedge FundHedge Fund

Gli hedge fund ovvero coloro che investono nel mercato delle valute, rientrano in una delle seguenti categorie di strategia di investimento:

  • CTA;
  • “Global Macro”.

Questi fondi utilizzano dei modelli matematici per investire nel mercato in maniera sistematica. Tali modelli sono elaborati tramite algoritmi che agiscono in funzione di alcuni parametri:

  • il tempo;
  • il prezzo;
  • la dimensione dell’ordine da eseguire.

Inoltre utilizzano un forte effetto leva e la loro esposizione sul mercato delle valute è in crescita costante. Oggi, grazie ai diversi broker e alle differenti piattaforme di trading online anche il privato può creare i propri algoritmi e le sue strategie sistematiche di trading. Teniamo a sottolineare, ancora una volta, che si tratta di un investimento di fondi e non di un semplice gioco e di conseguenza non deve essere sottovalutato.

Gli investitori privati Sono in costante aumento dopo l’avvento di internet e di piattaforme on-line che pubblicano prezzi eseguibili in tempo reale e grazie all’effetto leva e a un interesse crescente per questo mercato, il volume di transazioni dei privati rappresenta oggi circa il 10 % del totale. Questo mercato, fa da traino per gli investitori privati, i quali sono una categoria in crescita.

Gli intermediari, i market maker, gli aggregatori.

Questi operatori hanno la possibilità d’accesso al mercato. Questi diversi tipi d’intermediari coesistono sul mercato.
Alcuni prendono una commissione su ogni operazione che passa attraverso di loro.

Gli intermediari, utilizzano due piattaforme di trading principali, le quali risultano più utilizzate al mondo funzionano su un unico principio:

  • EBS;
  • Reuters Dealing.

Queste due piattaforme sono utilizzate dalle banche e moltissime transazioni interbancarie avvengono per esse. Ma con l’evolversi del mercato delle valute, la loro supremazia è messa in discussione da nuovi sistemi che lavorano meglio e a costi minori.

I market maker, anche essi intermediari finanziari, hanno come obbiettivo quello di guadagnare dalle operazioni dei loro clienti proponendo loro un prezzo di acquisto e uno di vendita.

Quando il market maker riesce a mettere d’accordo un compratore e un venditore e conclude l’operazione, allora guadagna sullo “spread”, il quale rappresenta la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Se non riesce a guadagnare dallo spread, proverà a coprire la posizione del suo cliente con un piccolo profitto.

A causa della struttura decentralizzata del mercato delle valute, i broker svolgono un ruolo essenziale in quanto garanti del buon funzionamento e della liquidità del mercato.

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Sull'autore

Tommaso Piccinni

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