L’analisi dei grafici è soprattutto la ricerca di forme particolari, chiamate anche strutture grafiche, configurazioni, figure.
Sono figure che emergono dal movimento dei prezzi, e che possono segnalarne l’andamento futuro. Vengono tracciate dagli analisti congiungendo punti del grafico del prezzo di un titolo finanziario o dell’andamento di un indicatore.
Lo scopo dell’analisi grafica sarà dunque quello di individuare a fini previsionali i più tipici pattern di prezzo.
Queste formazioni grafiche possono essere classificate in diverse categorie. Le principali categorie di classi possono assumere caratteristiche di inversione o di continuazione o consolidamento. caratteristica fondamentale sarà anche la dinamica dei volumi, che spiegheremo sotto ogni figura.
Per questo ci vuole tecnica, esperienza, strategie se non anche la capacità da parte dell’analista di vedere queste forme nel movimento di un grafico. Sono questi gli elementi fondamentali di questo tipo di analisi. Anche il concetto di trendline, di supporto e di resistenza, fanno parte di questo aspetto dell’analisi tecnica.
Di seguito elencheremo i grafici più utilizzati per l’analisi grafiche e spiegheremo il funzionamento.Prima di fare questo però dobbiamo spiegare un altro concetto molto importante ed utilizzato: la figura di Continuazione. Queste hanno caratteristiche comuni in tutti i grafici, è rappresentano una pausa nel trend prevalente in essere e preludono ad una prosecuzione della tendenza nel verso della direzione precedentemente in atto. Per questo motivo sono conosciute anche come figure di consolidamento.
La principale differenza tra le figure di continuazione e quelle di inversione riguardano l’estensione. Un esempio di continuazione nella tendenza è rappresentato dall’immagine sottostante.
Le figure di continuazione sono spesso accompagnate da un decremento dei volumi scambiati.
Una delle prime figure che andremo ad esaminare è il wedge, o conosciuto anche come cuneo.
Il wedge, o cuneo.
Anche questo è una figura di continuazione su spiegata ed è molto simile al triangolo per 2 motivi:
- per la forma;
- per il tempo impiegato a formarsi.Questo differisce dal triangolo che vedremo di seguito, perché la figura che forma è caratterizzata da un’inclinazione fortemente rialzista o ribassista opposta a quella del trend in essere.
Questo vuol dire che:
- questo grafico è formato da due trendline convergenti e impiega circa da uno a tre mesi per svilupparsi;
- in un trend rialzista si può incontrare un falling wedge ovvero “un cuneo discendente”;
- mentre in una tendenza ribassista si può sviluppare un rising wedge ovvero “un cuneo ascendente”.
Come per le figure pennant e flag, il wedge, lo si può incontrare a metà di un movimento, permettendo quindi di calcolare dei target minimi.
La dinamica dei volumi, vede una diminuzione nel corso della formazione del pattern e dovrebbe andare a ridursi per tutto il periodo di formazione della figura. Al contrario invece, aumentano sensibilmente, quando si ha la rottura della trendline che è una caratteristica tipica del cuneo.
La seconda figura che esaminiamo in questo articolo, è il pennant, o gagliardetto.
Il pennant, o gagliardetto.
Anche questa figura è abbastanza comune nelle analisi grafiche.
Questa figura insieme alla figura del flag, che vedremo subito dopo il flag appare dopo un movimento quasi verticale e rappresenta una pausa nel trend.
La sua caratteristica , è che si presenta come un triangolo simmetrico il quale però ha una estensione massima di 3 settimane.Il più delle volte, in azioni ribassiste il tempo di perfezionamento della figura è ancora più basso ed è pari a una o massimo due settimane. Il pennant si trova a metà strada del movimento rialzista o ribassista, con le evidenti implicazioni nel calcolo dei target minimi di arrivo del movimento.
Sarà dunque ovvio che il volume diminuisce nel corso della formazione della figura e dovrebbe essere basso per tutto il periodo di formazione del pattern. Nel caso contrario invece, aumentano sensibilmente nel momento di rottura della tredline che individua il pennant. Questi sono accompagnati da un analogo andamento del range all’interno del quale i prezzi si muovono.
I pennant, il più delle volte coincidono con una fase di contrazione, la quale non presenta necessariamente un’inclinazione opposta rispetto al trend di base.
Sia questa figura, sia la successiva si sviluppano in un arco temporale piuttosto ridotto.
La terza figura che esaminiamo come annunciato è il Flag, o più comunemente conosciuto come bandiera.
Il Flag, o bandiera.
La formazione flag, o bandiera, è un pattern di continuazione molto comune nelle analisi grafiche.
Questa forma, tende ad apparire vicino all’esaurimento temporaneo di un trend, il quale rappresenta una breve pausa del mercato dopo movimenti decisamente accentuati, sono quasi verticali e conosciuti come flagpole.
Il flag si presenta con una forma simile ad un parallelepipedo, quasi a rappresentare un rettangolo, delimitato da due trendline parallele ma opposte al trend prevalente.
in altri termini, può essere vista come una bandiera che è inclinata al ribasso in un trend rialzista e al rialzo in un trend ribassista.
La sua formazione si conclude nel giro di un periodo medio, cioè tra una e tre settimane. Solitamente appare a metà strada del movimento completo.
Bisogna anche dire che se si trova in un movimento ribassista il tempo di perfezionamento è minore e la figura si completa, di solito, in una o due settimane. Proprio perché si trova in mezzo tra il movimento rialzista o ribassista la figura è importante per individuare obiettivi di prezzo. Da qui si andrà poi a calcolare l’ampiezza del movimento precedente la bandiera e riportata questa distanza dopo la rottura della tredline delineante la figura.
Anche il volume dovrebbe andare a diminuire durante la formazione della figura per poi aumentare nuovamente al momento della rottura della trendline.
Vediamo dunque di capire come poter utilizzare Flag e Pennant.
I target che possono essere individuati in relazione a tali figure sono due:
- Il primo è determinato proiettando l’ampiezza della base dal punto di breakout; qui tale target assume minore importanza, se si considerano le ridotte dimensioni della figura.
- Il secondo si può invece ricavare proiettando, dal punto di breakout, una distanza equivalente a quella coperta dal movimento che ha preceduto la formazione del pennant.
Ciò fa sì che tali figure si concretizzino spesso attorno alla metà del movimento complessivo, concedendo un discreto vantaggio a livello operativo.
La temporanea fase di debolezza dei prezzi può essere sfruttata per entrare nel titolo o anche solo per incrementarne la posizione assunta in precedenza, utilizzando ancora una volta uno stop-loss decisamente ridotto rispetto al potenziale take-profit.
La quarta figura che andremo a spiegare sarà rappresentata dal rettangolo.
Il rettangolo.
Il rettangolo è la più semplice tra le figure proposte dall’analisi tecnica.
Esso individua una fase di congestione dei prezzi. In Analisi Tecnica, con questo termine intendiamo una formazione grafica in corrispondenza della quale i prezzi oscillano all’interno di un intervallo di valori ristretti. Questo processo avviene quando il mercato si muove lateralmente.
Il pattern rappresenta un’area di pausa della tendenza in atto in cui i prezzi si muovono in modo laterale. Da questo scaturisce anche il nome di trading range o area di congestione, una figura che rappresenta un periodo di consolidamento del trend in atto che si risolve nella direzione della tendenza che lo precedeva. Questa rappresenta una figura fondamentale, per individuare correttamente il pattern di continuazione se non anche l’osservazione dei volumi.
Anche per questa figura rialzista i rimbalzi devono essere accompagnati da volumi elevati, con le correzioni caratterizzate da volumi in calo. Nel caso contrario invece, nel rettangolo ribassista, sono le correzioni ad avere volumi più accentuati.
Molti investitori, sfruttano le oscillazioni, vendendo ai massimi della figura e comprando ai minimi. Tuttavia chi usa questo approccio rischia di non sfruttare la rottura del pattern.
La figura in oggetto impiega di solito da uno a tre mesi per perfezionarsi e il target minimo è rappresentato dalla traslazione dell’altezza del rettangolo nel momento in cui il prezzo rompe la figura.
I prezzi si muovono all’interno di una banda fissa individuata da un supporto e da una resistenza come meglio esposto nella figura sottostante.
I rettangoli possono configurarsi anche come figure di inversione, in base al contesto in cui si formano. Risulta quindi evidente come le fasi di congestione individuano un momento in cui il mercato esprime notevole incertezza ed attende nuove informazioni per decidere la futura tendenza. A differenza delle fasi di contrazione (in cui la continua riduzione della volatilità individua in maniera sempre più precisa il momento in cui il mercato riceverà le informazioni che attende) una figura di congestione come il rettangolo non consente di individuare con sufficiente anticipo il momento in cui avverrà il breakout.
Gli spunti operativi che questa figura può fornire sono sostanzialmente di due tipi:
- Il primo richiede di attendere l’uscita dei prezzi dalla zona di congestione inizialmente individuata. Tale uscita deve necessariamente classificarsi come breakout e dunque, deve essere caratterizzata da un aumento dei volumi e della volatilità.
- Il secondo spunto operativo deriva dalla possibilità di sfruttare il movimento laterale dei prezzi per acquistare a ridosso del supporto individuato e vendere nel momento in cui i valori si avvicinano nuovamente alla parte alta della figura.
Spieghiamo brevemente cosa sono i supporti e le resistenze.
Il Supporto è definito come quel livello di prezzo in corrispondenza del quale vi è, un arresto dell’andamento al ribasso dei prezzi. Una concentrazione eccessiva di acquisti che si verifica nelle vicinanze dello stesso determinerà un blocco della tendenza discendente dei prezzi.
Un livello di Supporto è definito affidabile quando mostra tenuta a ripetuti “attacchi” senza che avvenga una rottura al ribasso.
La Resistenza è definita invece come quel livello di prezzo dove la crescita degli stessi si blocca. Nel caso della Resistenza è l’elevata concentrazione delle vendite a impedire la prosecuzione del rialzo.
Un livello di resistenza, al contrario, risulta tanto più forte ed affidabile quanto più resiste a ripetuti “attacchi” senza che avvenga una rottura al rialzo.
Sicuramente un minimo o massimo storico rappresenta un livello di Supporto o Resistenza strategico.
Di conseguenza la penetrazione o rottura di livelli di supporto se non anche di resistenza può essere causata da:
- importanti cambiamenti nei valori fondamentali di un’azienda (incremento utili, cambiamenti nella gestione, ecc.);
- da semplici previsioni basate sull’andamento dei prezzi negli ultimi tempi;
- entrambi, sia livelli di supporto sia di resistenza possono nascere anche da motivazioni esclusivamente di carattere emotivo. Supporti e resistenze rappresentano con grande semplicità l’incontro/scontro tra domanda ed offerta.
Da quanto sopra emerge chiaramente che in pratica, un breakout, ovvero un evento nel quale il prezzo esce da un trend, rompendo un supporto o una resistenza o un canale, sopra un livello di resistenza evidenza un aumento della domanda, scaturito da più acquirenti, il quale risultano disposti a comprare a prezzi più alti di quelli attuali.
Nel caso contrario, invece, la rottura di un supporto evidenzia un aumento dei venditori, e quindi dell’offerta, in quanto più venditori risultano disposti a vendere anche a prezzi più bassi di quelli attuali.
Se un livello di supporto viene rotto, questo si trasforma automaticamente in un livello di resistenza, così come se un livello di resistenza viene rotto, diviene un livello di supporto. Questo processo è noto come pullback, ossia un momento in cui un mercato in trend si prende una pausa.
Le linee di supporto e resistenza possono essere tracciate orizzontalmente e quindi parleremo di supporto statico, dove il supporto corrisponde ad un punto preciso e costante nel tempo; sia obliquamente ed in tal caso parleremo di supporto dinamico, dove viene tracciata una trendline con il variare dei prezzi e con il trascorrere del tempo.
La quinta figura, oggetto di studio riguarda il triangolo.
Il triangolo.
In analisi tecnica, quella del triangolo è una figura di consolidamento ed è utilizzata per verificare la continuazione del trend principale. Si tratta di un pattern che dura qualche mese in cui si verifica una pausa del trend in atto con i prezzi che oscillano in un’area sempre più ristretta.
La figura presenta le seguenti caratteristiche:
Il triangolo deve avere un minimo di quattro punti di reazione; due superiori, e due inferiori; i primi necessari a tracciare la trendline superiore, i secondi necessari a disegnare la linea di tendenza inferiore.
Il triangolo è caratterizzato da un limite temporale per la sua risoluzione. Di solito i prezzi rompono il triangolo in un punto compreso tra i due terzi e i tre quarti della profondità del triangolo.
I volumi nella fase di formazione delle onde del triangolo, perdono forza per poi esplodere nel momento della rottura della trendline che delimita la figura.
Il target minimo dell’andamento dei prezzi si calcola proiettando l’altezza massima del triangolo.La figura in questione può presentarsi secondo tre strutture differenti:
- triangolo simmetrico il quale ha le trendline che lo delimitano che sono convergenti. La superiore è discendente mentre l’inferiore è ascendente.
I prezzi tendono a muoversi in un range che diventa gradualmente più ristretto con il passare delle sedute, a causa di una costante riduzione dei massimi, ed anche a causa di una costante riduzione dei minimi.
- triangolo discendente caratterizzato da una linea di demarcazione piatta, quella inferiore, e da una linea di tendenza ribassista, quella superiore.
In questa figura vi sarà una maggior convinzione da parte dei ribassisti e si trova spesso nel corso di una tendenza al ribasso.
La riduzione del range all’interno del quale si muovono i prezzi, avviene unicamente grazie ad un aumento dei minimi, mentre i massimi rimangono pressoché invariati.
Proprio tale comportamento rende evidente la maggior pressione dei compratori rispetto ai venditori e attribuisce a tale figura un valore rialzista.
La figura rappresenta una struttura simmetrica, che la rende di difficile interpretazione. Nel terzo caso, invece, si parla di triangolo ascendente, caratterizzato da una linea superiore di demarcazione piatta e una linea, quella inferiore, ascendente. Questo pattern indica una maggiore forza della tendenza rialzista e si trova spesso nel corso di un trend rialzista.
Indipendentemente dalla configurazione sia essa simmetrica, ascendente o discendente, è possibile calcolare il target della figura, ovvero il livello che i prezzi dovrebbero raggiungere nella fase successiva al breakout.
Questo viene calcolato proiettando, dal punto di rottura, la “base” del triangolo, ossia l’ampiezza massima che la figura ha registrato durante la sua formazione.
La sesta figura in oggetto riguarda la formazione broadening, o megafono.
Bbroadening, o megafono.
Questa rappresenta una figura piuttosto rara, classificata come variante del triangolo ma che si presenta con una apertura contraria, con trendline divergenti. E’ una figura che si verifica alla fine di un trend, in genere rialzista.
La dinamica dei volumi è diversa rispetto a quella dei triangoli, poiché il volume si espande gradualmente insieme all’incremento dell’oscillazione dei prezzi.
La settima figura che andremo ad esaminare riguarda il diamante.
Figura del diamante.
Il diamante, anche questa una figura di inversione è uno dei pattern più rari e uno tra i meno semplici da rilevare. Graficamente il diamante è formato da una figura doppia composta da una prima metà che richiama la forma di una broadeninge da una seconda metà che somiglia a un triangolo simmetrico.
Un diamante può presentarsi in due circostanze:
- al termine di un trend rialzista;
- al termine di un trend ribassista;
Nel primo caso prende il nome di “Diamond Top”, viceversa ci troveremmo di fronte ad un “Diamond Bottom”.
Non sempre la figura si sviluppa in modo simmetrico. Spesso, la seconda metà si prolunga nel tempo più di quanto abbia fatto la prima.
Per sua natura il diamante necessità di fasi di mercato molto dinamiche. La figura del Diamante può verificarsi anche durante semplici pause del trend.
Per questo motivo è più facile trovare il diamante al culmine di un trend al rialzo prima di un’inversione ribassista piuttosto che il contrario.
La dinamica dei volumi va di pari passo a quella dei prezzi. Cioè se i volumi aumentano, aumentano i prezzi, nella seconda metà invece, i prezzi scendono e di conseguenza anche i volumi.
Gli elementi fondamentali per individuare la formazione sono 4:
- una fase iniziale di espansione dei prezzi;
- un massimo;
- un minimo;
- una fase di contrazione dei prezzi;
- Il pattern è completo solo alla rottura della linea di supporto o resistenza e non sempre si verifica un pullback verso la trendline violata.
Il target minimo di prezzo è pari alla massima distanza verticale tra le due parti estreme della figura proiettata in basso (o in alto) rispetto al punto di rottura del supporto o della resistenza.
E’ possibile, anche per il diamante, calcolare un prezzo target.
E’ sufficiente, proiettare l’ampiezza massima della figura e proiettarla a partire dal punto in cui è avvenuto il breakout.
Nel caso in cui esso si configuri invece come figura di continuazione è possibile derivare anche un secondo target, proiettando l’ampiezza del movimento che ha preceduto l’inizio del diamante, dal punto del breakout finale.
L’ottava figura che esaminiamo sarà una figura abbastanza difficile da esaminare e rappresenta la Saucer bottom o rounding e spike.
Figura del Saucer bottom o rounding e spike.
Questa rappresenta una delle tante figure di inversioni, la quale si presenta come un lento e graduale movimento sui minimi che prima avrà un lievissimo ribasso, poi laterale e in seguito mostra un movimento crescente.
Il pattern è uno dei più lenti di tutta l’analisi grafica e solitamente è individuabile su grafici di più lungo termine.
Risulta veramente difficile stabilire il momento preciso in cui la figura può considerarsi completa, se non dopo i primi corposi rialzi. Più difficile, sarà individuare dei target di rialzo.
Molto particolari sono anche gli spike. Le figure in questione mostrano, senza alcun periodo di transizione, una repentina inversione delle quotazioni. Un’inversione accompagnata da un’esplosione dei volumi.
Per le sue caratteristiche la figura in questione è difficilmente individuabile con anticipo.
Figura del doppio minimo e doppio massimo.
Anche questa rientra nelle categorie delle figure di inversione, che ricordiamo sono particolari figure grafiche che preannunciano una inversione del trend in atto. La figura in esame, risulta essere una figura molto comune in analisi grafica e insieme ad altre figure, le figure doppio bottom e doppio top sono tra le formazioni più comuni e riconoscibili.
Spieghiamo brevemente in due passaggi essenziali, il suo funzionamento;
- Il doppio minimo si trova al culmine di una tendenza ribassista e si configura come un minimo, un conseguente rimbalzo e un successivo ripiegamento al livello del precedente minimo. La salita che ne consegue, se rompe al rialzo e con volumi il massimo precedente, porta al completamento della figura. Il pattern, per la sua forma, è anche chiamato formazione a W. I volumi risultano in crescita durante la formazione del primo minimo, in calo nel rimbalzo seguente, per poi aumentare nuovamente durante il rialzo che completa la figura.
In sostanza quindi, Il doppio minimo si realizza, in seguito ad una netta tendenza ribassista, in cui i prezzi testano per due volte una soglia di prezzo, senza però riuscire a superarla. Questo determina la realizzazione di due minimi leggermente distanziati nel tempo.
- Anche le caratteristiche del doppio massimo sono le medesime, ma il pattern ha uno sviluppo specularmente opposto. Il doppio top si trova al culmine di una tendenza rialzista e si configura come un massimo, un conseguente ribasso e un successivo rimbalzo verso il massimo precedente.
Il doppio massimo si realizza quando, in seguito ad una netta tendenza rialzista, i prezzi testano per due volte una soglia di prezzo, senza però riuscire a superarla, determinando la formazione di due massimi. I volumi risultano in crescita alla formazione del primo rialzo, mantenendosi meno elevati nella formazione del secondo massimo per poi aumentare in modo cospicuo al momento della perforazione della linea tracciabile a partire dal precedente minimo.
In entrambe le figure è possibile osservare un ritorno dei prezzi al livello di completamento del pattern, in un pullback simile a quello del testa e spalle che vedremo in seguito , prima dell’avvio definitivo della nuova tendenza, rialzista nel doppio minimo e ribassista nel doppio massimo. Tale pullback è accompagnato da volumi poco rilevanti.
La misurazione del target minimo di rialzo (o ribasso) si realizza calcolando la distanza tra la linea congiungente i due minimi (o i due massimi) ed il primo massimo (o minimo) relativo e proiettando tale valore dal punto di perforazione verso l’alto o verso il basso.
in sostanza, Il doppio minimo o il doppio massimo è tuttavia una formazione grafica con un grado di affidabilità inferiore ad altre figure di inversione, sia perché non è sempre individuabile con sufficiente certezza, sia perché si presenta spesso in condizioni di volatilità talmente elevata da non permettere l’identificazione di un valido breakout.
Triplo minimo e triplo massimo.
Il triplo massimo e il triplo minimo sono anch’esse figure di inversione, definite come varianti degli head and shouldr, ma a differenza dei precedenti, i tre massimi e i tre minimi sono posti tutti alla stessa altezza.
I volumi da considerare, nel triplo minimo corrispondono ad ogni rialzo partendo da un minimo è accompagnato da volumi in calo. Il pattern si completa quando viene violata al rialzo la linea ottenuto congiungendo gli ultimi massimo con volumi in grandissima crescita.
Nel triplo massimo ogni correzione al ribasso partendo da un massimo è accompagnata da volumi in calo, e di conseguenza la figura può dirsi completa, quando il livello ottenuto congiungendo gli ultimi minimi vengono violati al ribasso con volumi in grande crescita. Nel triplo minimo, comunque il target minimo è comune a quello utilizzato per testa e spalle, figura che vedremo a breve se non anche uguale ai doppi minimi e doppi massimi, basandosi sull’altezza della figura.
Figura del Testa e spalle.
Anche questa è una figura di inversione, ed è uno dei pattern grafici più affidabili. Secondo alcuni autori la figura in questione è la più potente tra tutte quelle riscontrabili su un grafico.
Il grafico, testa e spalle si presenta, come desumibile dal grafico sottostante, formato da tre consecutivi rialzi intervallati da due inversioni ribassiste. Il secondo rialzo è generalmente più robusto degli altri e rappresentala testa, il primo e il terzo invece rappresentano le spalle e sono meno accentuati della testa. Il completamento della figura si ottiene con perforazione della linea, congiungente i due minimi di reazione, chiamata Neck-line La logica che sta alla base della formazione è semplice. Il prezzo non riesce a confermare la sua forza, non crea nuovi massimi e il trend si deteriora. La successione di massimi e minimi crescenti, una dinamica fondamentale per definire un trend rialzista, viene condizionata.
Vediamone il funzionamento.
Durante la prima fase si assiste alla formazione di un massimo (1) accompagnato da volatilità e volumi elevati. Dopo un parziale ritracciamento (2) i prezzi realizzano un nuovo massimo (3), registrando però una riduzione dei volumi. Dopo un nuovo ritracciamento (4) i prezzi realizzano un nuovo massimo relativo (5), inferiore a quello precedente ed accompagnato da volumi ridotti. Il completamento della figura richiede il breakout della neckline, che coincide con la retta che unisce i due punti in cui i prezzi hanno parzialmente ritracciato (2 e 4). In corrispondenza del breakout la volatilità e i volumi tornano ad essere elevati. Il momento del breakout può essere poi seguito da un pullback, ossia da un movimento di ritorno dei prezzi a ridosso della neckline (che, in tale fase, assumerà il ruolo di resistenza).
Fondamentale la linea che congiunge la base formata dai due minimi di reazione. Questa linea è chiamata anche “neckline”, o linea del collo, e la sua importanza deriva dal fatto che la figura è completata solo quando il prezzo perfora al ribasso questo livello.
La neckline è, solitamente, orizzontale o inclinata nello stesso senso del trend da invertire. In questo ultimo caso ha maggiore valore.
Solitamente, dopo la rottura della neckline, si assiste a un movimento di ritorno dei prezzi verso la neckline medesima, in una dinamica chiamata “pullback”. Se i prezzi non riescono a tornare sopra la neckline la conferma al perfezionamento della figura è completa.
Operativamente è possibile chiudere le posizioni long alla rottura della trendline rialzista che unisce i minimi ascendenti sul ribasso della testa ma prima di aprire eventuali posizioni short va attesa una netta rottura della neckline.
Cosa prevede il grafico Testa e Spalla.
Il “testa e spalle” può configurarsi sia come figura ribassista, sia come figura rialzista: nel secondo caso i tre massimi precedentemente descritti saranno sostituiti da tre minimi, ma l’evoluzione della figura – anche dal punto di vista dei volumi e della volatilità – rimarrà la stessa. Il target può essere calcolato proiettando l’ampiezza della figura (coincidente con la distanza tra la “testa” e la neckline) dal punto di breakout. Tra le figure di inversione, il “testa e spalle” è forse quella che – una volta completata – fornisce il maggior grado di affidabilità, determinando il raggiungimento del target in un arco temporale piuttosto ridotto, generalmente inferiore a quello in cui si è sviluppata la figura.
Nello sviluppo di un testa e spalle la dinamica dei volumi, è un aspetto fondamentale. I tre massimi, la spalla sinistra, la testa e la spalla destra, dovranno avere volumi calanti. Per dare una conferma più forte al perfezionamento della figura la rottura della neckline dovrebbe avvenire invece con volumi in esplosione, mentre quelli dell’eventuale pullback dovrebbero essere nuovamente decrescenti con un aumento nel successivo movimento in ribasso.
La reputazione del testa e spalle è dovuta anche dalla sua capacità di dare all’analista grafico dei target di prezzo ben precisi, caratteristica che permette di sapere già al momento dell’ingresso in posizione quali saranno i probabili guadagni dell’operazione ma anche quali saranno i relativi rischi. Così pure potranno essere posizionati gli stop loss necessari a difendere i propri investimenti.
Vediamo quindi che il primo target minimo, è dato dalla proiezione verso il basso della distanza calcolabile tra la neckline e il vertice della testa mentre il secondo target si ottiene aggiungendo al primo target l’estensione della spalla destra.
Variante del testa e spalla è il testa spalla rovesciato, potente figura di inversione che si individua sui minimi di mercato e alla fine di una tendenza ribassista o rialzista. La figura in esame, è formata da tre minimi consecutivi, dove il secondo minimo è più esteso del primo e del terzo. Anche in questo caso, il trend in essere si deteriora tra la testa e la spalla destra.
Ne deriva una mancanza della caratteristica principale di una tendenza ribassista ovvero, quella dell’alternanza tra massimi e minimi decrescenti.
Con un esempio possiamo meglio spiegare quello che avviene; il perfezionamento della figura avviene alla rottura della neckline, e questa rappresenta la più grande differenza tra le due tipologie di testa e spalle, serve però più pressione in acquisto.
In altre parole, in un testa e spalle rovesciato, le dinamiche del volume saranno diverse e maggiormente accentuate.
La dodicesima e ultima figura è la Wolfe Wave.
Figura del Wolfe Wave.
Questa è una figura di inversione che si sviluppa in 5 step fondamentali, costituiti da un alternarsi di massimi e minimi, le cui caratteristiche dipendono dalla direzione del trend.
Le caratteristiche specifiche della figura fanno sì che essa risulti parzialmente inclinata.
Le Wolfe Wave possono ovviamente presentarsi anche come figure ribassiste. In questo caso i punti 2 e 4 coincidono con due minimi relativi, i punti 1, 3 e 5 coincidono invece con tre massimi crescenti. Il “falso breakout” che si verifica in corrispondenza del punto 5 determina il completamento della figura e l’apertura di una posizione ribassista. Vediamo meglio nella figura;
Nel caso di impostazione rialzista, i punti 2 e 4 coincidono con due massimi relativi, i punti 1, 3 e 5 coincidono invece con tre minimi decrescenti. Il range 3-4 deve inoltre risultare inferiore al range 1-2. La figura assume particolare valore quando la sua evoluzione rispetta una simmetria almeno approssimativa. Il minimo che si registra al punto 5 tende generalmente a superare la trendline che unisce i precedenti minimi (1-3): tale momento determina il completamento della figura e, dunque, l’apertura di una posizione rialzista. In entrambi casi, il target sarà considerato raggiunto quando i prezzi arriveranno a testare la trendline che si ottiene unendo i punti 1-4. Infine, Prolungando i lati della figura fino al loro incrocio è inoltre possibile individuare anche un target temporale, ossia un’ipotesi sul periodo di tempo necessario affinché i prezzi incontrino la trendline che individua il prezzo-obiettivo. Le Wolfe Wave risultano essere tra le figure più efficaci proposte dall’analisi tecnica, a condizione che siano individuate in maniera corretta, ovvero a condizione che i requisiti richiesti da una corretta evoluzione della figura siano rispettati.
Figure di inversione
Fino a questo momento abbiamo spiegato le varie figure che si possono presentare, e abbiamo solo fatto accenno alle figure di inversione. Vediamole adesso nel dettaglio, spiegando cosa esse rappresentano e possiamo individuare in modo indistinto alcune caratteristiche comuni. Uno dei requisiti fondamentale, è che sia già in atto un trend primario, e questo permette all’analista grafico di individuare e prevedere in modo affidabile gli obiettivi di prezzo. Poi è fondamentale che ci sia un segnale di rottura di un’importante trendline la quale anticipa comunque che è in atto un cambiamento della tendenza.
Infine si dice che maggiore è l’ampiezza della formazione, più forte sarà il successivo movimento di prezzo.
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