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Decreto attuativo JOBS ACT n° 150/2015: i lavoratori disoccupati potranno accedere all'assegno di ricollocamento - BlogFinanza.com

Decreto attuativo JOBS ACT n° 150/2015: i lavoratori disoccupati potranno accedere all’assegno di ricollocamento

Si parla di un reddito base pari a € 560 al mese. Questa manovra dovrebbe coprire gli otre 2000 disoccupati estratti casualmente. L’assurdità sarebbe che questi continueranno a ricevere l’assegno anche se trovano lavoro.

Questo sistema lo si è già sperimentato in Finlandia, attivo già dal 1 gennaio 2017 , il quale si pone come obbiettivo quello di ridurre la povertà e aumentare il tasso di occupazione.

In questo modo, riprendendo anche quello che dovrebbe essere il concetto stesso di reddito minimo di cittadinanza, si sperimenterebbe in Italia a partire da quest’anno, l’assegno di ricollocazione.

Cos’è l’assegno di ricollocazione?

L’assegno in questione, altro non sarebbe se non un contributo figurativo. Questo lascia intendere che i soldi non sono erogati direttamente e materialmente al disoccupato, ma vengono concessi a questi solo come un coupon da spendere presso:

  1. centro per l’impiego;
  2. agenzie private accreditate.

In sostanza, si tratterebbe di un premo che uno di questi enti, scelto a discrezione del disoccupato, incasserà. Nota bene che l’incasso avviene solo a risultato raggiunto, ovvero alla stipula di un contratto di lavoro.

In breve l’assegno di ricollocamento lo possiamo comparare a un voucher rilasciato ai percettori di Naspi, che deve essere però utilizzato solo presso i centri pubblici o privati che offrono servizi personalizzati ed intensivi.

In breve, l’assegno di ricollocamento, garantirebbe ai possessori di usufruire di un tutor che aiuti il disoccupato alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. In breve, lo dovrebbe seguire nella realizzazione dei suoi progetti di auto-imprenditorialità, garantendo anche aiuti e formazione adeguata.

A quanto ammonta l’assegno?

Possiamo solo dire però che l’assegno ha un importo adeguato alla difficoltà del disoccupato a ricollocarsi. Ragion per cui, maggiori saranno le distanze tra competenze richieste dal mercato e quelle del lavoratore, e maggiori saranno gli importi.

Al momento, secondo una stima, l’assegno prevede un voucher di 250 € che si potrebbe innalzare fino a 5.000 € in base alle esigenze e ai diversi casi.

A chi spetta?

Possono beneficiare dell’assegno quasi 30.000 disoccupati. Questi però devono accedere presentando domanda registrandosi sul sito del ministero Anpal.

Questo strumento di cosiddette politiche attive è nuovo in Italia e va di pari passo con la rinnovata concezione del lavoro di stampo nord europeo, sposata con il Jobs Act. Già la conformazione della Naspi va verso questa direzione. Un tempo la disoccupazione garantiva per 2 anni un reddito fisso alle persone disoccupate e lo stesso valeva per la mobilità che a seconda dell’età del disoccupato poteva raggiungere anche i 36 mesi e oltre nelle aree svantaggiate.

Un reddito fisso e contributi pensionistici garantiti e costanti per così tanto tempo e la difficoltà nel reperire il lavoro in alcuni casi faceva attendere la ricerca di nuova occupazione negli ultimi mesi del beneficio allontanando paradossalmente i lavoratori dal mercato del lavoro.

Oggi la nuova NASPI prevede che il lavoratore sia stimolato verso la ricerca di nuova occupazione in quanto la durata massima è diminuita ed a partire dal 5 mese l’importo dell’assegno e dei contributi pensionistici riconosciuti decrescono di mese in mese.

Purtroppo, oggi il mercato del lavoro presenta un’offerta totalmente diversa rispetto a quella di qualche anno fa. Richiede sempre maggiori competenze.

La ricollocazione, oggi la possiamo definire come outplacement, in un contesto ben guidato dalle politiche attive del governo. Questa potrebbe essere vista come una svolta anche per l’Italia.

Sicuramente in tema di lavoro la politica ha ancora molta strada da fare. Il Jobs act ha facilitato l’uscita dei lavoratori e ha diminuito i sussidi a favore dei disoccupati, ora però dovrà impegnarsi fortemente nelle politiche attive e di sviluppo del mondo del lavoro, valorizzando l’offerta di formazione e gliskill dei lavoratori.

 

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Sull'autore

Tommaso Piccinni

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