Secondo un recente rapporto da parte di Mediobanca, tornare alla lira farebbe bene all’Italia. Questo lo possiamo riscontrare in un rapporto che mette in luce quelli che sarebbero i costi dell’uscita dell’Italia dall’Euro.
In sostanza uscire dall’Euro comporterebbe per l’Italia, al fine di mettere in atto l’Italexit e tornare alla moneta nazionale, una sanzione di non poco conto. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capirne di più.
Quanto dovrebbe spendere l’Italia per uscire dall’Euro?
Maediobanca, a questa domanda ha risposto con un suo rapporto al fine anche di chiarire e fare luce su un possibile ritorno dell’Italia alla lira e quindi un possibile e definitivo abbandono della moneta comune.
Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti il disastro dell’Unione Europea, per altro con termini e tempi sempre più stringenti, sopratutto in merito di debito pubblico, il quale rimane come una montagna insormontabile.
Ma uscire dall’Euro potrebbe essere la giusta decisione? In questo caso, si dovrebbe proporre una ristrutturazione volontaria del debito. Soluzione per altro che non sembrerebbe del tutto scartata e che anzi sembra essere portata avanti da tanti leader politici, i quali continuano ad affermare ancora la volontà di abbandonare l’U.E.
Questo comporterebbe una ristrutturazione del debito pubblico per una certa quota e non per la totalità del debito.
Purtroppo non sempre tutto è semplice e facile come ci vogliono far credere.
Il rapporto messo in atto da Mediobanca, evidenzia come questo non sia del tutto attuabile. Innanzitutto perché non ci sono buone notizie, perché il debito pubblico italiano è ormai alle stelle e non è fattibile un rifinanziamento, visto e considerato gli importi stratosferici.
Quanto costerà uscire dalla moneta unica?
Ora, analizzando anche quello che è il rapporto Mediobanca, proviamo a dare una risposta.
Secondo Mediobanca, l’Italexit, non è attuabili, visto e considerato che la possibilità per l?italia di uscire dall’Euro è passata da un bel po di tempo.
Infatti, il momento propizio non è più questo ma è passato da un bel po’, anche se alcuni analisti sostengono che il tutto è ancora possibile. In sostanza, sarebbe opportuno provare ad attuare questa decisione.
Dall’introduzione dell’euro ad oggi, sono passati ben 18 anni. Quindi il processo inverso per tornare alla Lira, non è facile visto e considerato che è molto difficili estirparlo.
Per l’Italia, questo processo potrebbe essere lungo e costoso, visto e considerato anche che il debito pubblico cresce, mentre cala vertiginosamente il PIL, che negli ultimi anni ha perso oltre 7 punti, percentuali. Perde forza anche il potere di acquisto degli italiani.
In breve, l’uscita dalla moneta unica diventerebbe l’ultimo modo per cercare di salvare l’economia del Belpaese e per provare a ripartire dopo un lungo periodo di crisi.
In sostanza uscire dall’euro e tornare alla lira, significherebbe ridenominare il debito e portalo in Lire, con un eventuale anche deprezzamento della Lira e al conseguente risparmio sul debito pubblico. Questa mossa, potrebbe rappresentare per l’Italia una solida via di uscita in quanto guadagnerebbe ben 8 miliardi.
In sostanza, l’Italia oggi potrebbe ridenominare metà dei suoi 1.900 miliardi di euro di debito pubblico. Infatti, il debito pubblico Italiano sembra non essere più gradito agli investitori stranieri. Potrebbe anche Draghi e la BCE smetteranno di comprare i nostri Bot e a quel punto si arriverà al momento di non ritorno.
Secondo quanto previsto dalle nuove regole, le banche dovranno ridurre di ben 150 milioni la loro esposizione verso i titoli di stato.
La fine del QE lascerà infatti l’Italia senza il suo più grande acquirente di titoli di Stato: ovvero la BCE. In questo caso, il debito pubblico altro non sarebbe che un vero e proprio problema insormontabile, secondo cui vi è la probabilità che gli investitori saranno restii ad acquistare i titoli di stato.
Al moment la soluzione migliore per i firmatari del report mediobanca, Antonio Guglielmi e Marcello Minenna sarebbe attuare:
- il prolungamento delle scadenze;
- il taglio degli interessi;
- entrambe le cose.
Nel rapporto di Medibanca si legge chiaramente:
Senza queste modifiche il dibattito sull’uscita unilaterale dall’eurozona e il conseguente ritorno alla lira appaiono sempre più probabili, sulla base dell’attuale situazione politica a Roma.
La moneta sarebbe molto più debole, ma l’economia del paese ne potrebbe giovare, grazie anche al minor peso del debito che sarebbe così ridenominato su una moneta con valore inferiore.
Italexit: quali sarebbero le conseguenze del ritorno alla Lira?
Non sempre però tutti i mali vengono per nuocere. L’uscita dell’Italia dell’Euro porterebbe ad un’immediata svalutazione della moneta nazionale, che potrebbe perdere ben oltre il 30% del suo reale valore di acquisto.
Ma questo porterebbe l’Italia fuori dall’Europa e da quella stringente morsa dell’Unione Europea, che ne ha causato la perdita della produzione industriale, il crollo del PIL il quale continua a diminuire ancora e il potere di acquisto dei cittadini.
Collegata alla svalutazione è però il rialzo vertiginoso dei costi sul restante debito pubblico non ridenominato. Si passerebbe così ad avere la bellezza di 672 miliardi di euro di debito privato.
Questo potrebbe portare l’Italia ad una crisi economica senza precedenti e che potrebbe affossare il paese e la sua economia per sempre, al pari di tantissimi altri paesi come Grecia, Argentina, ecc.
Al contrario, invece, non è possibile sapere quelle che potrebbero essere le conseguenze per l’Euro, visto e considerato che l’uscita di un paese come l’Italia dall’euro, potrebbe portare la fine della moneta unica e quindi il ridisegno politico monetario nazionale.
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