Le ultime novità in merito alla soppressione delle cartelle Equitalia e alla loro rottamazione, prevedono la possibilità di inoltrare la domanda entro il 21 Gennaio 2017. Al di la di tale scadenza, le domande non potranno essere più accolte. Ma quali sono i requisiti che si devono possedere e quali le caratteristiche delle cartelle che si possono rottamare? In questa guida scopriremo questo e tutte le informazioni necessarie al fine rottamare le cartelle Equitalia, come opzioni di pagamento, calcolo dell’importo, scadenze e procedura per la definizione agevolata 2017.
Rottamazione cartelle Equitalia
Il termine di scadenza per la presentazione della domanda di rottamazione delle cartelle equitalia, è fissato al 21 Gennaio 2017 e possono essere inoltrate le domande a partire dal 7 novembre prossimo.
Sarà possibile dal 24 Ottobre 2016 aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali secondo quanto previsto dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017.
In questo caso sarà il contribuente che potrà entro e non oltre il 21 gennaio 2017 comunicare a Equitalia la propria adesione alla definizione agevolata.
Come presentare domanda di rottamazione cartelle equitalia
Per presentare domanda è possibile usufruire del di uno specifico modulo di adesione presente e messo al bando dall’agenzia delle entrate. Questo è reperibile online presso il sito dell’agenzia delle entrate entro il termine massimo di 15 giorni a partire dall’entrata in vigore della norma. Teoricamente sarebbe disponibile già a partire dal 24 Ottobre 2016, ma se ciò non fosse, dovrebbe essere reperibile entro e non oltre il 7 novembre 2016.
Decreto fiscale rottamazione cartelle equitalia: testo e misure 2017
Di seguito analizziamo quello che prevede la procedura contenuta all’interno del decreto di legge 193/2016 articolo 6.
Tutti i contribuenti che sono in ritardo con i pagamenti delle cartelle equitalia e che ancora non hanno saldato, possono usufruire delle agevolazioni e degli sgravi previsti proprio all’interno della legge di stabilità 2017.
Per tanto è possibile sanare tutte le cartelle relative a tasse dirette come IRPEF, IRES, IRAP, IVA applicata ad esclusione però delle importazione, e multe stradali.
Il governo con questa manovra ha previsto la possibilità di far pagare solo e soltanto la somma originaria senza sanzioni ed interessi, ovvero solo e soltanto l’imposta evasa o l’importo dell’infrazione con uno sconto su mora e sanzioni.
Tutti i cittadini che decidono di aderirvi, lo devono fare comunicando in modalità telematica le modalità di pagamento che possono avvenire in 2 differenti modi:
- unica soluzione;
- rateizzando l’importo dovuto fino ad un massimo di 4 rate.
Come pagare le cartelle equitalia da rottamare
Una volta aderito al sistema e comunicato il metodo di pagamento,. è possibile effettuare i pagamenti o tramite addebito diretto sul proprio conto corrente o tramite bollettini precompilati da inviare al debitore, presso gli sportelli dello stesso agente della riscossione.
Una volta che viene inoltrata la domanda di adesione, ed una volta che equitalia ha ricevuto domanda, procederà al calcolo l’importo dovuto ed eventualmente quello delle rate. Tenete presente che con questo metodo utilizzato, il cittadino che è in debito con l’erario o con gli altri enti potrà pagare, nel caso optasse per il sistema di rateizzazione:
- le prime 2 rate saranno pari a 1/3 delle somme dovute;
- la terza e la quarta pari a 1/6 delle somme dovute.
Tutti i pagamenti avverranno entro e non oltre il 22 Giugno ovvero entro un massimo di 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, con allegati i bollettini. Inoltre nel caso in cui si opta per il pagamento rateale, il contribuente troverà sui bollettini anche la data di scadenza per ciascuna rata.
In definitiva, il governo, tenta di far rientrare le somme che gli sono dovute entro massimo il 2017, in quanto anche con il sistema di rateizzazione, l’ultima rata in scadenza sarà il 15 marzo 2018 ma sempre con riferimento alla manovra dell’anno 2017.
Chi può aderire alla rottamazione delle cartelle equitalia?
Potranno beneficiare di questa agevolazione tutti i contribuenti che si trovano in una situazione di debito nei confronti dell’erario. In sostanza potranno beneficiare di tale agevolazione tutti i contribuenti anche coloro che hanno già aderito ad una forma di rateizzazione, a prescindere che si tratti di pagamenti erariali, di multe o tasse, ma solo nel caso in cui questi si trovano in una posizione regolare con i pagamenti rateali che hanno scadenza compresa tra ottobre e dicembre.
Da tenere presente che in questo caso, in caso di adesione, tutti i maggiori importi che sono stati già versati alle casse dello stato non potranno essere richiesti indietro in quanto oltre ad essere già stati pagati erano previsti nel vecchio piano di rateizzazione e che non prevedeva gli sconti della rottamazione.
Accorgimenti:
Nel caso in cui il nuovo piano di rottamazione, a cui si decide di aderire, prevede un debito inferiore, ovvero prevede un debito pari all’importo che già si è versato con la normale rateizzazione e quindi ha versato l’importo derivante dalla definizione agevolata, al fine di beneficiare di questo sconto deve presentare domanda entro il prossimo 21 gennaio 2017.
Nel corso di detta procedura, saranno sospesi tutti i termini di prescrizione e decadenza per il recupero delle somme pendenti. Ovvero il Fisco non potrà avviare nessuna azione esecutiva e persecutiva nei confronti del contribuente e dovrà inoltre attendere oltre i 21 Gennaio al fine di adire ad eventuali procedure di recupero coattivo.
Il nuovo sistema non prevede la possibilità di saltare neanche una rata anzi, nel caso in cui non si effettua il versamento in un unica rata come prescelto dal contribuente, la procedura di definizione dell’agevolata non produce effetti. In questo caso riprendono a decorrere i termini di prescrizione.
se invece si sono saltate ad esempio le ultime rate o solo l’ultima, quelle già versate vengono considerate come un acconto dell’importo dovuto.
Per concludere e per comprendere meglio quanto fin qui detto vi lasciamo con un esempio.
Se un contribuente debitore ha scelto di pagare in 4 rate la somma dovuta di € 10.000 a seguito della rottamazione delle cartelle equitalia e questo ha pagano le prime 2 rate, per un totale di € 5000 interrompendo i successivi 2 versamenti, la somma che ha già versato andrà a coprire solo una parte del debito che resta con il Fisco.
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