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Non c'è crisi per i ricchi: ecco i dati - BlogFinanza.com

Non c’è crisi per i ricchi: ecco i dati

I super-ricchi al mondo sembrano non conoscere alcun tipo di crisi. Anzi: diventare ricchi oggi è molto più facile e richiede molto meno tempo del passato. Secondo uno studio di Barclays, a livello globale ora ci vogliono in media 16 anni per diventare milionari, anziché i 23 del passato. Cambia anche l’origine della ricchezza stessa: ora sempre più “nuova”, ossia creata da un’impresa e non ereditata.

Ricchi

Ovviamente, in un mondo sempre più globale e globalizzato, anche la locazione geografica dei super-ricchi cambia. I Paesi emergenti, infatti, sono in pole position nella creazione della ricchezza. Nell’area Asia-Pacifico ci vogliono solo 12 anni per diventare milionari, e in Africa 16 anni, contro i 28 anni degli Stati Uniti e i 23 dell’Europa. L’84% degli indiani ritiene che sia molto piú facile accumulare ricchezza adesso che in passato.

Secondo lo studio dal titolo “Origins and Legacy: the changing order of wealth creation”, gli Stati Uniti, ad esempio, stanno perdendo il tradizionale ruolo di culla dell’imprenditorialitá e patria del “self-made man”.

Solamente il 21% degli milionari americani, intesi come persone che hanno almeno 1,5 milioni di dollari da investire, hanno creato la loro ricchezza nel mondo degli affari. A livello globale, invece, questa percentuale sale al 40% grazie, soprattutto, ai Paesi emergenti.

Nel mondo il 26% dei ricchi sono nati tali. Nel vecchio mondo la Gran Bretagna si defende bene: il 45% dei ricchi lo è diventato grazie al loro spirito imprenditoriale, mentre solo il 14% ha ereditato la propria ricchezza.

A prescindere dalla locazione geografica, sono due le strade per arrivare ad essere un super-ricco. La tecnologia e gli investimenti immobiliari. Nei mercati emergenti agli imprenditori nel settore high-tech bastano 11 anni in media per diventare milionari, e 10 per chi investe in immobili, mentre il mondo ricco ha tempi piú lunghi di 15 anni per la tecnologia e 19 per l’immobiliare.

L’origine della ricchezza determina anche l’avversione per il rischio, spiega lo studio: gli imprenditori che hanno creato la loro ricchezza hanno una maggiore tolleranza per il rischio, e di conseguenza vedono fluttuare i loro averi a seconda dei periodi e dell’andamento dei mercati. Chi ha ereditato la propria ricchezza invece tende ad essere piú conservatore e a voler preservare i propri averi.

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Luca M.

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