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L'investitore intelligente: imparare a investire e diventare un trader di successo - BlogFinanza.com

L’investitore intelligente: imparare a investire e diventare un trader di successo

Per investimento si intende ”un’operazione che promette la salvaguardia del capitale investito e, in aggiunta, un adeguato ritorno (ROI)”. È necessario distinguere tra due tipi di investitore:

  1. l’investitore difensivo (o passivo);
  2. l’investitore intraprendente.

La regola fondamentale da seguire per l’investitore difensivo è la seguente: investi il 50% del capitale che hai a disposizione in azioni e l’altro 50% in obbligazioni. Ogni qual volta che investirai su un qualsiasi titolo o strumento finanziario, assicurati sempre di acquistarlo ad un prezzo che ti garantisca un Margine di Sicurezza.

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Investimento

Questa guida ha lo scopo di trasmettere al lettore una strategia d’investimento completa e dettagliata. Prima ancora di iniziare però, è necessario mettersi d’accordo sul significato del termine investimento. Per investimento si intende infatti ”un’operazione che promette la salvaguardia del capitale investito e, in aggiunta ,un adeguato ritorno (ROI)”. Tutte le operazioni che non rispettano questo criterio sono categorizzate come speculazione. I principali strumenti d’investimento sono:

  • azioni
  • obbligazioni.

Non esiste uno strumento superiore o semplicemente migliore dell’altro, poiché sia l’investimento in azioni che quello in obbligazioni deve essere valutato in base al periodo storico e di mercato nel quale ci si trova.

Azioni

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Un determinato periodo storico infatti potrebbe essere caratterizzato da crescente inflazione. In questo caso, almeno apparentemente, l’investimento in azioni sembrerebbe di gran lunga preferibile a quello in obbligazioni a tasso fisso. Perché?

Perché generalmente, ad un aumento dell’inflazione è legato un aumento generalizzato dei prezzi, e quindi un aumento dei guadagni da parte delle imprese quotate. Ovviamente, posto che queste imprese continuino a distribuire la stessa percentuale di dividendi tra gli investitori, vale l’equazione:

PIU’ GUADAGNI = PIU’ DIVIDENDI DISTRIBUITI

Obbligazioni

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Dall’altra parte, l’investimento in obbligazioni a tasso fisso comporterebbe la riscossione periodica (di solito semestrale) di una cedola il cui ammontare rimarrebbe sempre uguale, a prescindere dall’aumento dell’inflazione. Per l’investimento in obbligazioni a tasso fisso vale quindi l’equazione

AUMENTO DELL’INFLAZIONE = DIMINUZIONE DEL POTERE D’ACQUISTO

Altri fattori

Siamo quindi d’accordo nell’affermare che, con un tasso d’inflazione crescente, l’investimento azionario batte quello obbligazionario? Certo che no! Per scegliere se investire i nostri soldi in azioni o obbligazioni non basta affidarsi alle due equazioni che ti ho appena riportato. Gli altri fattori da considerare prima di scegliere come e dove investire i nostri soldi sono:

  • Quanto è “alto” (= sopravvalutato, gonfiato) il mercato azionario rispetto a quello obbligazionario?
  • Quanto sono bassi i dividendi distribuiti dalle imprese quotate rispetto ai tassi di rendimento offerti invece dai titoli obbligazionari?

2 tipi di investitori

Non tutti gli investitori hanno le stesse abilità, la stessa passione e lo stesso tempo da dedicare alla costruzione del proprio portafoglio. Per questo è necessario distinguere tra due tipi di investitore:

  • l’investitore difensivo (o passivo);
  • l’investitore intraprendente.

Investitore difensivo

L’investitore difensivo ha come scopo primario quello di non commettere errori. Non gli interessa tanto la possibilità di ottenere un ROI stellare, l’investitore difensivo vuole “sbattersi” il meno possibile e non ha tanto tempo da dedicare alla selezione dei titoli. L’unica cosa che conta per lui è non perdere soldi.

Investitore intraprendente

L’investitore intraprendente ha come scopo primario quello di realizzare performance ben al di sopra della media. L’investitore intraprendente ha molto tempo ed energie da dedicare alla scelta dei titoli su cui investire, e per questa ragione si aspetta di trovare (e di acquistare) sul mercato titoli sottovalutati che gli permettano di far impennare il ROI delle sue operazioni.

Teoria del più rischi più guadagni

Nel mondo della finanza il mantra è sempre lo stesso: “più rischi, più guadagni”.Detta in maniera più elegante: maggiore è la tua attitudine ad investire su titoli e strumenti finanziari rischiosi, maggiore sarà il rendimento che potrai aspettarti dai tuoi investimenti.

Noi non la pensiamo esattamente così. A nostro avviso il ROI più alto non spetta all’investitore che rischia di più, bensì a quello che dedica più tempo, energie e ragionamento nella scelta dei titoli su cui investire. Indiscutibilmente dunque, l’approccio all’investimento dell’investitore difensivo sarà ben diverso dall’approccio all’investimento dell’investitore intraprendente. E un approccio diverso porterà a risultati nettamente differenti.

La regola fondamentale per l’investitore difensivo

La regola fondamentale da seguire per l’investitore difensivo è la seguente:Investi il 50% del capitale che hai a disposizione in azioni e l’altro 50% in obbligazioni.Eccezione alla regola:Se ritieni opportuno investire più denaro sulle azioni a discapito delle obbligazioni (o viceversa), fallo.

In ogni caso non investire mai più del 75% del tuo capitale solo in azioni o solo in obbligazioni. (in parole povere, la quantità minima di denaro investito in azioni e in obbligazioni non deve mai essere inferiore al 25%).

Nota bene:

Se investi il 50% del tuo capitale in azioni e il rimanente 50% in obbligazioni, le fluttuazioni del valore di mercato dei tuoi titoli potrebbero modificare questo rapporto. Nel caso in cui, ad esempio, il valore di mercato delle azioni nel tuo portafoglio aumentasse del 5% e il valore di mercato delle obbligazioni nel tuo portafoglio diminuisse del 5%, ti ritroveresti con il 55% di capitale investito in azioni e il 45% del capitale investito in obbligazioni.

Dunque, la suddivisione 50%-50% impostata all’inizio, non sarebbe più rispettata.In questo caso, per porre rimedio allo squilibrio venutosi a creare, venderai le azioni in eccesso e, con i soldi incassati, acquisterai le obbligazioni mancanti per ritornare all’equilibrio di partenza (50% azioni + 50% obbligazioni).

Diversificazione del portafoglio

Per l’investimento in azioni:

  • Assicurati sempre di diversificare il tuo portafoglio investendo su almeno 10 titoli differenti.
  • Investi solo su società:
    • Grandi: capitalizzazione di mercato di almeno 10 miliardi di €.
    • Importanti: rientrano nel 25% delle società più grandi nel loro settore.
    • Finanziate prudentemente: le azioni emesse (valutate al valore di libro) rappresentano almeno il 50% della capitalizzazione totale della società (inclusi tutti i debiti con le banche).

Evita i growth stocks

Ogni società su cui investi deve aver pagato dividendi in maniera continuativa da (almeno) 10 anni a questa parte.Ogni titolo che acquisterai dovrà avere un prezzo massimo non superiore:-alla media degli utili generati da quel titolo negli ultimi 7 anni moltiplicata per 25, e…alla media degli utili generati da quel titolo negli ultimi 12 mesi moltiplicata per 20. Evita dunque i Growth Stocks poiché incerti e rischiosi.

Portafoglio dell’investitore intraprendete

L’investitore intraprendente costruirà il suo portafoglio acquistando azioni e obbligazioni con un rating alto. Sebbene sia tentato ad acquistare strumenti più rischiosi per ottenere un ritorno maggiore rispetto a quello dell’investitore difensivo, raccomando l’investitore intraprendente di stare alla larga da questi strumenti finanziari:

  • Obbligazioni con un rating basso e azioni privilegiate.
  • Titoli di Stato di Paesi esteri.
  • Titoli nuovi in generale.

Per due motivi:

  1. La commissione pagata ai broker sulla vendita di titoli nuovi è maggiore rispetto a quella che guadagnano vendendo titoli già esistenti. Dunque i broker tenteranno in tutti i modi di piazzare sul mercato i titoli nuovi a prescindere dall’effettiva qualità di questi ultimi.
  2. Il lancio di titoli nuovi avviene solitamente durante “condizioni di mercato favorevoli”, ossia condizioni favorevoli per chi li vende, non per gli acquirenti.

Selezionare gli strumenti finanziari

Per ottenere risultati superiori alla media, l’investitore intraprendente dovrà selezionare gli strumenti finanziari su cui investire con una strategia che sia:

  • Solida e razionale;
  • Completamente differente dalla strategia di investimento seguita dalla maggior parte degli altri investitori.

Approcci d’investimento

Una strategia del genere conduce l’investitore intraprendente a seguire uno di questi due approcci di investimento:

  • acquistare azioni di grandi società relativamente sconosciute: seleziona e acquista un gruppo di titoli (emessi da grandi società) con la P/E ratio (prezzo del titolo/utili generati dal titolo) più bassa in un determinato indice. Ovviamente questa strategia molto semplice dovrà essere accompagnata sempre da ulteriori analisi quantitative e qualitative dei titoli sui quali sceglierai di investire.
  • Acquista “titoli-affare”: Un “titolo-affare” è semplicemente un titolo che, sulla base dei dati prodotti da un analisi approfondita dello stesso, risulta avere un valore di mercato molto superiore rispetto al suo prezzo di vendita. Per essere un vero affare, il valore di mercato del titolo deve essere superiore al suo prezzo di vendita di almeno il 50%.

Titolo affare

Esistono due tipi di titoli-affare: Titoli il cui prezzo è crollato poiché stanno generando pochi utili. Fai molta attenzione quando selezioni titoli del genere poiché il solo crollo degli utili e del prezzo di questi titoli non ti garantisce il successo dell’operazione. Acquistare titoli del genere ha senso solo dopo essersi accertati che la società in questione abbia:

  • prodotto utili in maniera costante e continuativa per gli ultimi dieci anni (almeno) e una solidità finanziaria in grado di resistere ad eventuali imprevisti futuri.
  • Titoli venduti ad un prezzo inferiore rispetto al Capitale Circolante Netto della società. Difficile, al giorno d’oggi, trovare occasioni del genere, ma se dovessi riuscire ad individuarle, il successo dell’operazione sarà garantito.

Book Value

Ogni volta che acquisti un titolo azionario, presta molta attenzione al suo “valore di libro” (book value). Il prezzo di ogni titolo che acquisti infatti, non dovrà mai superare il suo valore di libro aumentato di 1/3.

Se, ad esempio, il valore di libro del titolo “XYZ” fosse uguale a 30€, il prezzo massimo che sarai disposto a pagare per averlo sarà uguale a 40€, ovvero: [30€ + 1/3 x (30€)]. Sborsare una cifra superiore a 40€ sarebbe irrazionale e pericoloso perché in questo caso non acquisteresti più il titolo “XYZ” basandoti sul valore reale degli asset della società XYZ, ma affideresti il successo della tua operazione unicamente ad eventuali fluttuazioni positive del mercato.

Come ragiona il mercato?

Non lasciare mai che sia il mercato a suggerirti il valore di un titolo in base al prezzo che gli attribuisce, poiché il mercato ragiona così:

  • Il prezzo del titolo ABC crolla?
  • Il titolo ABC è pericoloso: vendilo!
  • Il prezzo del titolo ABC schizza alle stelle?
  • Il titolo ABC è solido e affidabile: compralo!

La tua scelta di acquistare e di detenere un certo titolo infatti dovrà basarsi esclusivamente sulle performance della società, sulla sua situazione finanziaria e sull’ammontare dei dividendi distribuiti.

Il mercato può essere tuo amico?

Il mercato potrà essere tuo amico solo quando:

  • sarà disposto ad acquistare i tuoi titoli ad un prezzo di gran lunga superiore rispetto al loro reale valore di mercato. In quel momento, basandoti unicamente sulle tue analisi e sulle tue valutazioni personali, potrai decidere di sbarazzarti dei tuoi titoli approfittando dell’avidità di Mr. Market.
  • sarà disposto a venderti titoli di valore a prezzi stracciati. In quel momento, basandoti unicamente sulle tue analisi e sulle tue valutazioni personali, potrai decidere di fare affari con Mr. Market approfittando dei suoi errori di valutazione.

Analisi e obbligazioni

Il criterio di riferimento per l’analisi della qualità di un’obbligazione è rappresentato dalla ratio: Utili generati dalla società: Interessi totali pagati ai creditori.

Questa ratio (abbreviata U:I) può essere calcolata in due modi:

  1. Calcolando la media degli utili generati dalla società negli ultimi 7 anni e dividendola per la media degli interessi totali pagati ai creditori negli ultimi 7 anni.
  2. Dividendo gliutili generati per gli interessi totali pagati ai creditori nell’anno peggiore (cioè nell’anno in cui si sono generati meno utili).

Analisi azioni

Per analizzare la convenienza dell’acquisto di un’azione si confronta il prezzo attuale del titolo con una valutazione dello stesso basata sulla previsione degli utili che la società genererà nell’immediato futuro, moltiplicati per un determinato fattore di capitalizzazione.

Il fattore di capitalizzazione varia da società a società, ed è per questa ragione che due società con gli stessi utili prospettici possono ricevere due valutazioni completamente differenti. Da cosa è determinato il fattore di capitalizzazione di una società?

  • Previsioni a lungo termine sulla società.
  • Management della società.
  • Stabilità finanziaria e struttura del capitale.
  • Costanza nella distribuzione dei dividendi nel passato.
  • Percentuale degli utili distribuiti.

Analisi Growth Stock

Per analizzare la convenienza dell’acquisto di un Growth Stock si confronta il prezzo attuale del titolo con il valore dello stesso calcolato così:

Valore del Growth Stock = Utile per azione (attuale) x [8.5 + 2x (tasso di crescita annuale atteso della società)]

Laddove per tasso di crescita annuale atteso per la società si intende quello relativo ai futuri 7-10 anni.

Per spiegarti meglio come funziona il moltiplicatore dell’Utile per azione (attuale) ti propongo quest’esempio: Se il tasso di crescita annuale atteso della “Società X”, per i prossimi 10 anni, fosse uguale al 3.7%, il valore del Growth Stock si calcolerebbe così:

Valore del Growth Stock =Utile per azione (attuale) x [8.5 + 2 x (3.7)]= Utile per azione (attuale) x [8.5 + 7.4]

Utili e anailisi per azione

Ogni volta che analizzi gli utili per azione di una società, ricorda a memoria queste due regole:

  1. Non prendere troppo sul serio gli utili di un singolo anno.
  2. Quando controlli gli utili per azione trimestrali, occhio alle trappole nascoste.

Quali insidie potrebbero celarsi dietro a degli Utili per azione primari apparentemente alti? Le voci alle quali devi prestare molta attenzione quando analizzi gli U.p.a. sono quattro:

  1. L’entità degli oneri speciali sottratti agli U.p.a. primari.
  2. Gli U.p.a. totalmente diluiti. Quando si calcolano gli Utili per azione totalmente diluiti si tiene conto degli utili totali divisi per il numero totale di azioni in circolazione aumentato del totale di obbligazioni convertibili e warrants in circolazione (nel caso in cui i detentori di tali titoli decidessero di esercitare i loro diritti). In formule: U.p.a. totalmente diliuti = Utili totali : [ n° Totale Azioni + ( n° Totale Obbligazioni Convertibili + n° Totale Warrants)].
  3. Una eventuale riduzione nelle deduzioni sull’ imposta sul reddito dovuta a perdite derivanti dal passato.
  4. Il metodo scelto dalla società per la valutazione delle scorte: LIFO (Last In, First Out) o FIFO (First In, First Out).

7 criteri per l’investitore difensivo

Abbiamo già visto precedentemente la Regola d’Oro per l’investitore difensivo è quella di investire il 50% del suo capitale (o comunque non meno del 25%) in obbligazioni, e il restante 50% (o comunque non meno del 25%) in titoli azionari.Analizziamo adesso i “Sette Criteri” che l’investitore difensivo dovrà seguire nella scelta delle azioni sulle quali investire.

1) Grandezza adeguata della società

L’idea qui è quella di escludere le società troppo piccole poiché potrebbero essere maggiormente soggette a spiacevoli vicissitudini o difficoltà impreviste. Per darti un’idea delle grandezze, acquista esclusivamente titoli azionari di società che:

  1. effettuano vendite per un minimo di 100 milioni di dollari l’anno (nel settore industriale);
  2. detengono assets per un valore di almeno 50 milioni di dollari (nel settore pubblico).

2) Posizione finanziaria sufficientemente forte

Per le società industriali:

  1. il valore degli assets detenuti deve essere almeno pari all’ammontare totale deidebiti della società.
  2. il capitale circolante deve essere almeno uguale all’ammontare dei debiti a lungotermine della società.

Per le società del settore pubblico:

  1. l’ammontare dei debiti non deve mai superare il doppio del capitale azionario (valutato alvalore di libro).

3) Stabilità degli utili

Il titolo azionario ha generato utili ogni anno negli ultimi 10 anni.

4) Distribuzione dei dividendi

La società ha distribuito dividendi ogni anno negli ultimi 20 anni.

5) Crescita degli utili

La media degli Utili per azione prodotti negli ultimi tre anni deve essere superiore almeno 1/3 alla media degli Utili per azione prodotti 8,9 e 10 anni fa.

6) P/E ratio moderata

Il prezzo attuale del titolo azionario non deve essere più di 15 volte superiore alla media degli Utili per azione prodotti negli ultimi tre anni.

7) P/A (Price to Assets) ratio moderata

Il prezzo attuale del titolo azionario non deve superare il valore di libro del titolo moltiplicato per 1.5.Unendo il criterio 6. ed il criterio 7. dunque, potrai acquistare esclusivamente titoli azionari nei quali: (P/E ratio) x (P/A Ratio) sia non superiore a 22.5, che è il risultato di 15 (P/E Ratio massima consentita) x 1.5 (P/A Ratio massima consentita).

6 criteri per l’investitore intraprendente

Abbiamo sottolineato la differenza fondamentale tra l’investitore difensivo e l’investitore intraprendente; il primo ha come scopo primario quello di non commettere errori, sacrificando magari qualche punto di ROI in cambio della sicurezza e della stabilità del suo investimento; il secondo al contrario ha come unico scopo quello di realizzare performance ben al di sopra della media poiché ha molto più tempo ed energie da dedicare all’attività di stock picking.

Ovviamente, diversi obbiettivi verranno perseguiti “obbedendo” a criteri di selezione differenti. Per questo motivo, analogamente all’investitore difensivo, anche l’investitore intraprendente avrà i suoi criteri da rispettare ogni volta che intende acquistare titoli azionari.

Le società i cui titoli saranno acquistati dall’investitore intraprendente dovranno rispettare i seguenti criteri:

1) Condizione finanziaria

Il valore degli asset della società deve superare i debiti totali della società almeno del 50%. Inoltre, per le società industriali, i debiti totali non devono ammontare a più del 110% delle attività correnti.

2) Stabilità delle entrate

Nessun deficit registrato negli ultimi 5 anni.

3) Stabilità nel pagamento dei dividendi

4) Utili in crescita

Gli utili prodotti nell’ultimo bilancio devono essere superiori rispetto a quelli prodotti 5 anni prima.

5) Prezzo

Il prezzo delle azioni della società deve essere inferiore al 120% del valore delle immobilizzazionimateriali nette.

6) P/E Ratio

La P/E Ratio del titolo azionario non deve superare quota 9.

Nota Bene:

I titoli di molte società di “seconda qualità” presentano molto spesso P/E Ratio piuttosto basse e sicuramente inferiori a 9. Questo non significa che l’acquisto dei titoli azionari di tali società garantisca un profitto certo in quanto il basso prezzo di questi titoli può riflettere in questo caso la scarsa qualità delle suddette azioni, e dunque della società che le ha emesse.

Margine di sicurezza

Se c’è un principio fondamentale, alla base di ogni scelta effettuata dall’investitore intelligente, sia esso difensivo o intraprendente, tale principio cardine ha un nome e un cognome: si chiama Margine di Sicurezza. Ogni qual volta che investirai su un qualsiasi titolo o strumento finanziario, assicurati sempre di acquistarlo ad un prezzo che ti garantisca un Margine di Sicurezza in grado di metterti al riparo da eventuali imprevisti e/o crolli del prezzo del titolo o, peggio, del business sottostante.

Scopo del margine di sicurezza

Lo scopo ultimo del Margine di Sicurezza infatti è proprio quello di permetterti di evitare inutili stime e previsioni sull’andamento futuro del business e del prezzo del titolo su cui stai investendo poiché in base (1) all’andamento passato del prezzo del titolo, (2) alle performance passate dell’azienda che lo ha emesso e soprattutto (3) al prezzo al quale stai acquistando il titolo sarai già – non sicuro al 100% ma – estremamente sicuro che il tuo investimento si rivelerà profittevole nel lungo periodo.

Margine di sicurezza adeguato

Inoltre, la sicurezza del tuo investimento aumenterà ulteriormente se diversificherai il tuo portafoglio, acquistando titoli (obbligazionari e azionari) in grado di garantirti (ciascuno di essi) un Margine di Sicurezza adeguato. Analizziamo adesso cosa significa“Margine di Sicurezza adeguato” nel caso delle obbligazioni e cosa significa “Margine di Sicurezza adeguato” quando acquistiamo titoli azionari.

Margine di sicurezza per le obbligazioni

Esistono due criteri-chiave in base ai quali valutare l’esistenza di un Margine di Sicurezza ogni volta che acquistiamo un’obbligazione:

  1. Ratio U:I per un’obbligazione di un determinato settore maggiore rispetto a quella consigliata nella Tabella a fondo guida. Ad esempio: se acquistassi un’obbligazione emessa da un Ente Pubblico (U:I minima consigliata, al lordo delle imposte, uguale a 4) con una U: I uguale a 5,17 (al lordo delle imposte), il mio Margine di Sicurezza sarebbe uguale a: 5,17 – 4 = 1,17
  2. Valore della Società vs Debiti Totali. Se una Società avesse un valore corrente di 40 milioni di € e i suoi Debiti Totali ammontassero a 20 milioni di €, Il Margine di Sicurezza per l’investimento in obbligazioni di quella Società sarebbe uguale a quei 20 milioni di differenza tra il Valore della Società e i suoi Debiti Totali.

Margine di sicurezza per le azioni

Il Margine di Sicurezza, nel caso di un investimento azionario, è uguale alla differenza tra i profitti potenziali che il titolo è destinato a maturare negli anni a venire e l’interesse pagato dalla stessa società sulle sue obbligazioni. I profitti potenziali del titolo, chiamati anche earning yield, si calcolano prendendo l’inverso della P/E Ratio del titolo (calcolando quindi la “E/P Ratio”).

Se ad esempio l’earning yield di un titolo fosse uguale al 7,3% e l’interesse pagato dalla società sulle sue obbligazioni fosse uguale al 3% annuo, Il Margine di Sicurezza per questo investimento azionario sarebbe uguale al 4,3% (7,3% – 3%).

Margine di sicurezza adeguato per le azioni

Affinché il Margine di Sicurezza in un investimento azionario possa definirsi adeguato, la somma delle differenze tra earning yield e tasso d’interesse offerto dalle obbligazioni nell’arco di 10 anni deve essere almeno uguale al 50% del prezzo pagato per acquistare il titolo azionario.

Ovviamente il Margine di Sicurezza anche in questo caso dipenderà direttamente dal prezzo pagato per acquistare il titolo azionario: maggiore sarà il prezzo del titolo acquistato, minore sarà il suo Margine di Sicurezza. Per questa ragione l’acquisto di Growth Stocks, nell’ottica del rispetto del Margine di Sicurezza, è assolutamente sconsigliato, visto che il prezzo attribuito a questi “hot issues”, proprio in vista di una loro esplosione futura, è generalmente gonfiato e comunque non in linea con il livello dei prezzi offerto dal mercato.

L’investitore Intelligente

L’investitore Intelligente tratta la sua attività di investimento nello stesso modo e seguendo le stesse regole alla base della conduzione di un normale business.Quando acquisti un titolo (obbligazionario o azionario) stai investendo nel business della Società che l’ha emesso.

4 Principi basilari

E’ bene quindi tenere a mente questi 4 basilari principi di business ogni volta che ci apprestiamo a “pompare” il nostro capitale nei mercati finanziari aspettandoci un ritorno più che positivo sul nostro investimento:

  1. Investi solo su Società delle quali conosci in maniera approfondita il business ed ilsettore in cui operano.
  2. Non lasciare che nessun altro investa i tuoi soldi al posto tuo a meno che tu (1) sia in grado di tenere sotto controllo le sue performance o almeno (2) abbia i tuoi buoni motivi per fidarti della sua professionalità e integrità.
  3. Investi i tuoi soldi in operazioni che dimostrino, sulla base di calcoli precisi e affidabili, ottime probabilità di generare un profitto ragionevole. Stai alla larga da ogni operazione in cui hai tanto da perdere e poco da guadagnare.
  4. Abbi il coraggio di affidarti alla tua conoscenza e alla tua esperienza. Se hai maturato una tua opinione, basata sui fatti e su dati reali, riguardo un determinato investimento, procedi coerentemente con le tue convinzioni, a prescindere dalle opinioni altrui.

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Sull'autore

Tommaso Piccinni

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