Poste Italiane lancia un nuovo prodotto di risparmio per i minorenni, i buoni fruttiferi con un tasso di interesse notevole. Ad annunciarlo la Cassa Depositi e Prestiti con un foglio informativo dettagliato sulle caratteristiche del prodotto.
Si tratta di una variazione sul tema dei cari vecchi libretti di risparmio nominativi con cui Poste Italiane ha seguito generazioni di risparmiatori. I buoni fruttiferi sono ormai sul mercato da 10 anni (1 giugno 2007) e possono essere sottoscritti anche da giovani che non abbiano compiuto il 17esimo anno di età (v. Poste Italiane).
Solo negli ultimi anni, Poste Italiane ha cercato di riportare l’attenzione degli italiani sui buoni fruttiferi postali preferiti in sostanza dai piccoli risparmiatori anche per via della sfiducia nei confronti dei rendimenti su titoli considerati sicuri (come i titoli di Stato). Oggi, il problema verte sui buoni fruttiferi postali e se questi possano o meno rappresentare una buona alternativa a bond e azioni nel 2017.
Purtroppo oggi non è facile fare un analisi di quali possono essere i titoli migliori e i risparmiatori non guardano al rapporto di fiducia banca-cliente, ma guardano al rendimento del titolo. Ecco perché oggi la domanda che questi si pongono è quale sia il rendimento dai buoni fruttiferi postali, e quali sono i rischi e i vantaggi legati all’investimento nei buoni fruttiferi postali nel 2017.
Buoni fruttiferi postali 2017: sono sicuri?
Per tutti coloro che vogliono un investimento sicuro, possiamo dire che i vecchi buoni fruttiferi postali di Poste Italiane restano attuali e consentono di tutelare i i propri risparmi senza rischiare nulla.
Facendo bene i calcoli, è vero che non si riescono ad ottenere cifre esorbitanti ma sono sempre degli ottimi e sicuri investimenti. In molti si chiedono se conviene veramente sottoscrivere i Bfp collocati in esclusiva da Poste Italiane e di seguito cercheremo anche di analizzare quest’aspetto.
Innanzitutto definiamo questa forma di investimento postale sicuro. Esso possiede poi anche dei vantaggi in merito alla tassazione e che oggi è pari al 12,50%, mentre i conti deposito hanno una tassazione del 26% ed i conti correnti del 20%.
Vi è poi da aggiungere che i buoni fruttiferi postali 2017 sono un investimento sicuro, e li possiamo paragonare anche ai Bot, in quanto come abbiamo detto in precedenza, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e sono garantiti dallo Stato Italiano. I Bfp sono uno strumento collocato da Poste ma emesso dalla CDP e non sono soggetti a commissioni di gestione, ma si i paga solo la quota di iscrizione pari a 50 €.
Buoni fruttiferi postali: cosa sono?
I Buoni fruttiferi postali (Bfp) sono un tipo di investimento ancora molto amato dagli Italiani e rappresentano un particolare titolo che garantisce la restituzione del capitale + gli interessi al risparmiatore.
Perché investire con i Buoni fruttiferi postali?
Una particolarità dei buoni fruttiferi postali è che il prezzo dei buoni non oscilla, e rimane sempre quello nominale con cui si sono acquistati. A differenza invece dei titoli di stato che fluttuano sul mercato e la quotazione potrebbe aumentare o diminuire ogni giorno.
Seguendo i rendimenti dei Bfp possiamo notare però che questi sono mediamente inferiori rispetto ai Bot, e secondo quanto affermato dagli analisti le ragioni sono legate essenzialmente al rischio. Infatti, i buoni fruttiferi postali sono molto più sicuri rispetto ai titoli di Stato e dunque gli interessi corrisposti sono più bassi.
C’è anche un altro aspetto, molto importante che si deve valutare. Le poste oggi sono presenti ovunque, anche in periferia ed in piccoli paesi, e queste hanno instaurato un rapporto di fiducia con i clienti anziani, che preferiscono sottoscrivere questi buoni anche a costo di ottenere dei rendimenti minori.
Inoltre, posiamo dire che i Buoni fruttiferi postali 2017 hanno un rendimento sicuro anche in avverse condizioni dei mercati, in quanto, in un periodo di incertezza dei mercati finanziari, di instabilità del sistema bancario e di tutti i rischi che ne conseguono, i buoni fruttiferi postali sono una buona opportunità per far fruttare un minimo ai propri risparmi.
Come funzionano i buoni fruttiferi?
Emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, i Buoni Fruttiferi Postali sono garantiti dallo Stato e collocati da Poste Italiane. Sono di diversa durata e rendimento ma la novità al momento riguarda i ragazzi tra gli 0 e i 16 anni per i quali è stato disegnato un prodotto dal rendimento garantito al 100% sul capitale investito.
Possono essere sottoscritti in forma cartacea a partire da 50 € e per importi multipli di 50 senza l’applicazione di alcuna commissione. Il prodotto può essere regalato da chiunque abbia compiuto la maggiore età. Capirne il funzionamento dei BFP non è difficile, anzi è cosa molto semplice.
Tutti coloro che li sottoscrivono, versano una somma di denaro, sulla quale vengono maturati periodicamente degli interessi. Il titolare del buono, potrà poi farsi restituire il capitale quando preferisce.
Attenzione però al fatto che gli interessi maturano solo dopo un periodo di tempo minimo, che solitamente è compreso tra i 6 ed i 12 mesi dal giorno di sottoscrizione dei Bfp. Ovviamente tutto dipende dal tipo di buono sottoscritto. Il rendimento a scadenza è sensibilmente più elevato del rendimento di un buono ordinario di pari durata e data di sottoscrizione.
Buoni fruttiferi postali: rendimento a scadenza
Per ciascuna emissione alla scadenza naturale i buoni dedicati ai minori rimborsano un ammontare pari al valore nominale sottoscritto moltiplicato per uno dei coefficienti da individuare in ragione dei bimestri entro cui il minore compie 18 anni.
I rendimenti sono calcolati su base bimestrale in regime di capitalizzazione semplice e capitalizzati annualmente in regime composto. I Bfp di breve periodo sono soggetti ad un rendimento nominale piuttosto basso (0,15%) che cresce in base alla durata del buoni fruttiferi postali.
Al momento distinguiamo i buoni fruttiferi postali nelle seguenti categorie:
Buoni fruttiferi postali 2017 a tasso fisso
Rientrano in questa categoria tutti i Buoni fruttiferi che hanno:
- durata breve:
- BFP a 18 mesi;
- BFP a 18 mesi Plus;
- BFP a 2 anni Plus;
- BFP a 3 anni Plus;
- BFP a 3 anni Fedeltà;
- BFP Impresa;
- lunga durata:
- BFP Ordinari (collocamento aperto);
- BFP 7 insieme;
- BFP 3 x 4;
- BFP 3 x 4 Fedeltà;
- BFP 4 x 4;
- BFP 4 x 4 Fedeltà;
- indicizzati:
- BFP indicizzati all’inflazione italiana;
- BFP indicizzati a scadenza;
- BFP Premia;
Buoni fruttiferi postali 2017 a tasso variabile
- BFP Renditalia anche se al momento il loro collocamento è sospeso,
Buoni fruttiferi postali 2017 speciali
- BFP dedicati ai minori di età;
- Piano di Risparmio Piccoli e Buoni.
Buoni Fruttiferi postali: rimborso
I buoni possono essere rimborsati anticipatamente quindi prima del compimento del 18 anno di età, previa autorizzazione del Giudice Tutelare, con diritto alla restituzione del capitale investito e, dopo 18 mesi, al riconoscimento degli interessi fissi maturati.
In questo caso i tassi di interesse nominali annui lordi applicati sono quelli relativi ai buoni ventennali emessi nel medesimo mese di emissione, ridotti dell’1%. Nel caso in cui i buoni siano ritirati entro i 18 messi dalla sottoscrizione non saranno corrisposti interessi
I titoli non sono cedibili e sono soggetti a successione nel caso di morte del titolare e nel caso in cui non vengano ritirati entro i 10 anni dalla scadenza si prescrivono a favore dell’emittente.
Buoni fruttiferi postali 2017: tassazione
Per il 2017, come accennato in precedenza, i buoni fruttiferi postali, sono oggetto di una tassazione favorevole sui rendimenti annuali. Infatti essa è fissa al 12,5%, mentre le rendite finanziarie sono soggette ad una tassazione del 26%.
I rendimenti dei buoni fruttiferi postali variano a seconda delle diverse tipologie di Bfp in base alla durata dell’investimento e, dunque, ai parametri su cui si basano i rendimenti. La tassazione si applica solo per importi superiori a € 5000 ed in questo caso la tassazione prevista è pari al 2 per mille (0,2%) della somma posseduta.
buoni fruttiferi postali 2017: rischi
Come tutti gli investimenti finanziari, anche i buoni fruttiferi postali hanno un lato positivo ed un lato negativo. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, va segnalato in primo luogo il rischio emittente, ovvero il rischio legato al fallimento dello Stato Italiano ( nel caso so dovesse venire a verificare). In questo caso i Bfp diventerebbero carta straccia.
Un altro problema che influenza di molto i buoni fruttiferi postali, sono le causa tra Poste ed alcuni risparmiatori che avevano Bfp trentennali.
In questo caso, Poste ha erogato la metà degli interessi spettanti ai risparmiatori. Tale azione lo si è ripetuta con tutti i BFP di media durata. Un problema questo che lascia molto a pensare sulla stabilità economica stessa di Poste Italiane.
Infine, uno dei maggiori rischi che si deve evitare è quello di sottoscrivere Btp e Bfp insieme. Non è un buon modo di diversificare il portafoglio in quanto ci si espone doppiamente al rischio emittente.
Non tutti i BFP sono convenienti. Sono definiti convenienti, solo e soltanto quelli che pagano interessi fissi o variabili su base di parametri certi. Non è quindi consigliabile in questo momento investire in BFP che remunerano in base all’andamento di indici di Borsa.
Buoni fruttiferi postali 2017: pro e contro
Vantaggi:
- non sono legati al rischio di mercato;
- il capitale viene sempre rimborsato in toto;
- sono garantiti dallo Stato Italiano e quindi è molto difficile perdere soldi;
- il denaro può essere svincolato in qualsiasi momento senza perdere parte del capitale investito;
- non hanno spese di commissione;
- sono semplici da capire;
- per capitali inferiori ai 5.000 € non è prevista l’imposta di bollo;
- alcuni BFP presentano buoni rendimenti rispetto ad altri strumenti a basso rischio.
Svantaggi:
- rischio legato all’emittente;
- non sono convenienti se si basano sull’andamento di indici di Borsa (o almeno per il momento);
- non tutti i Bfp sono convenienti;
- rendimenti bassi;
- non conviene investire contemporaneamente in Btp e Bfp;
- a parità di rischio emittente rendono meno dei Btp.
Buoni fruttiferi postali 2017: opinioni e considerazioni finali
Per concludere il nostro approfondimento sui buoni fruttiferi postali 2017, dobbiamo dire innanzitutto che Poste Italiane a fronte di una grande campagna pubblicitaria, ha dato un taglio a molti strumenti in collocazione ed ai tassi d’interesse. Ecco quindi che bisogna sempre valutare la convenienza caso per caso. Oggi, esistono diversi investimenti in grado di produrre dei rendimenti non solo nel lungo periodo, ma anche nel medio e breve periodo.
Molti investitori che hanno un profilo di rischio basso, oggi, scelgono di investire nei buoni fruttiferi postali o nei titoli di stato, ma non sono più considerati da tutti, come una fonte di reddito certa. Ecco il motivo per cui molti investitori hanno optato per il trading online il quale garantisce dei rendimenti maggiori, anche se con un maggior rischio.
Infine ricordiamo però che tutti gli investimenti compreso il trading online, non è esente dal rischio di perdere l’intero capitale. Non è il caso dei Buoni fruttiferi postali, i quali abbiamo visto hanno un rendimento basso ed un rischio basso ma garantiscono il capitale investito.
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